Meloni punta a una de-escalation. Verso richiesta di tregua a Israele

Il tema sarà aggiunto alle dichiarazioni finali. Il ministro degli Esteri Tajani sente gli ambasciatori

Meloni punta a una de-escalation. Verso richiesta di tregua a Israele
00:00 00:00

Il conflitto tra Iran e Israele impone un cambio dell'agenda politica della riunione del G7 che inizierà oggi a Kananaskis, località montana del Canada occidentale. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni arriva (con figlia al seguito) al summit, presieduto dal nuovo premier canadese Mark Carney, con un obiettivo: aggiungere nelle dichiarazioni finali (non ci sarà un documento congiunto del G7) la richiesta, da consegnare al governo di Israele, di una tregua nell'escalation militare con l'Iran. Linea su cui la premier cercherà una convergenza anche con Germania e Regno Unito.

Ieri (2.30 di notte in Italia) Meloni ha avuto un doppio bilaterale prima dell'inizio dei lavori del G7. Con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e, a seguire, un colloquio con il premier britannico Keir Starmer. Non c'è una posizione comune tra i Grandi della terra. C'è da considerare però un elemento: il governo italiano ha sempre avuto un canale diplomatico privilegiato con l'Iran. E l'esito positivo della trattativa per la liberazione di Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata a Teheran, fu il risultato proprio di relazioni buone tra i due Paesi. E dunque la linea del governo italiano sarà quella di spingere per ottenere la de-escalation militare. Anche perché lo scontro militare tra Iran e Israele rischia di incendiare tutta l'area del Golfo, producendo contraccolpi economici pesantissimi. Un eventuale avvitamento bellico nel Golfo porterebbe portare al tanto temuto blocco dello stretto di Hormuz, dove passa circa il 20% del commercio mondiale di petrolio e il 30% di quello di gas naturale. Si cercherà, comunque, una posizione comune sul Medio Oriente, resa difficile dall'approccio inflessibile di Trump. Ma non è l'unico tema su cui sarà difficile che i leader del G7 si esprimano con una voce sola. Non a caso, il summit, in programma fino a martedì, non si chiuderà con un comunicato finale congiunto ma con un sintetico riepilogo da parte della Presidenza canadese, il «Chair's summary». Sul fronte Medio Oriente, il ministro degli Esteri Antonio Tajani (nella foto) ieri ha avuto conversazioni telefoniche con gli ambasciatori d'Italia a Teheran, Paola Amadei, e a Tel Aviv, Luca Ferrari. Tajani ha confermato il sostegno suo personale e di tutto il governo italiano ai due diplomatici e agli staff delle rispettive ambasciate e del consolato a Gerusalemme. Il ministro Tajani ha ricevuto gli ultimi aggiornamenti sulla condizione dei cittadini italiani. Tajani ha poi parlato con il suo omologo giordano Ayman Safadi: Italia e Giordania sono impegnate con i governi di Iran e Israele per accelerare una de-escalation nelle operazioni militari che eviti un allagamento del conflitto a tutta la regione. Il ministro Tajani ha ringraziato il collega giordano per l'assistenza e la collaborazione che le autorità del Regno stanno già offrendo e continueranno ad offrire a cittadini italiani bloccati nella regione a causa delle operazioni belliche.

La strada di Meloni, che in serata ha sentitoal telefono anche l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, e il presidente del europeo, Antonio Costa, resta equidistante da Iran e Israele e punta al raggiungimento di una tregua. Sul tavolo del G7 anche l'altro dossier caldo: i dazi di Trump.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica