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Meloni si ritaglia con Trump il ruolo di "ponte" Usa-Ue

L'incontro a Parigi e l'invito all'insediamento del tycoon. Il sostegno di Musk e iI peso dei Conservatori in Europa

Meloni si ritaglia con Trump il ruolo di "ponte" Usa-Ue
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Un «incontro privato», fanno sapere dallo staff di Donald Trump. Mentre Giorgia Meloni parla di «una piacevole occasione di dialogo» e posta sui social alcune foto del colloquio con il presidente eletto ed Elon Musk. Un faccia a faccia che va in scena a Parigi, al termine della cena offerta da Emmanuel Macron ai capi di Stato e di governo che hanno partecipato alla cerimonia di riapertura di Notre-Dame. E che pur non seguendo alcun protocollo diplomatico (il tycoon entrerà formalmente in carica solo il 20 gennaio), ha comunque una valenza politica non indifferente. Non è un caso che Andrea Stroppa, portavoce di Musk in Italia, ci tenga a sottolineare come «sia stato l'unico incontro, insieme a quello con il principe William, previsto dall'agenda del presidente eletto e comunicato alla stampa dal suo team».

Insomma, al di là del merito del colloquio il punto è soprattutto il risalto pubblico che Trump ha voluto dargli. A conferma del fatto che vede in Meloni uno dei principali ponti tra gli Stati Uniti e l'Europa. Nonostante in questi due anni a Palazzo Chigi la premier abbia avuto un ottima intesa con Joe Biden, infatti, Meloni ha sempre mantenuto aperto un canale con Musk. Il ceo di Tesla non solo è stato ospite dell'edizione 2023 di Atreju, ma a giugno scorso è stato anche ricevuto a Palazzo Chigi. Ed è anche per questa ragione che in molti reputano fondati i rumors secondo cui Trump avrebbe invitato la premier a Washington per l'inauguration day del 20 gennaio (anche se di norma alla cerimonia non sono presenti capi di Stato e di governo stranieri).

D'altra parte, che il presidente eletto guardi a Meloni come principale interlocutore in Europa non stupisce più di tanto. C'è la sintonia politica, certo. Peraltro cementata in questi anni anche da chi - nel Partito repubblicano e in Fratelli d'Italia - lavora nelle retrovie. Gli incroci più recenti sono avvenuti alla convention di Milwaukee dello scorso luglio, dove Trump ha ufficializzato la sua candidatura alla Casa Bianca, e al forum dell'International democracy union che si è tenuto il 4 e 5 dicembre a Washington. L'Idu - fondato tra gli altri da Margaret Thatcher, George Bush, Jacques Chirac e Helmut Kohl - riunisce dal 1983 i partiti del centrodestra di tutto il mondo e vi aderiscono non solo i Repubblicani americani, ma pure - tra gli altri - la Cdu e la Csu tedesca e il Pp spagnolo. All'appuntamento della scorsa settimana - come pure in quello di Milwaukee - era presente Antonio Giordano, deputato di Fdi e segretario generale di Ecr. Che oltre a partecipare a un panel sull'immigrazione, ha avuto diversi incontri con esponenti del mondo del centrodestra e con diversi membri della Camera dei rappresentanti. E a proposito di lotta all'immigrazione, proprio sabato - poche ore prima che Trump e Meloni si incontrassero - l'ex speaker della Camera Newt Gingricht, oggi dirigente repubblicano molto vicino al tycoon, ha avuto parole di elogio per la premier. «I leader europei - ha scritto su X - ora considerano le politiche migratorie del primo ministro italiano Meloni un modello efficace per frenare l'immigrazione illegale».

Ma a favorire Meloni non c'è solo la vicinanza politica. La premier - forte del peso dei Conservatori di Ecr nel Parlamento Ue - si è infatti riuscita a ritagliare un ruolo di peso anche nella Commissione appena insediata, strappando con Raffaele Fitto una delle sei vicepresidenze esecutive pur non entrando strutturalmente in maggioranza. Senza contare che l'Italia è oggi l'unico dei Paesi fondatori dell'Ue che ha una sua stabilità politica. A differenza di quanto accade in Germania e Francia.

Se il cancelliere tedesco Olaf Scholz è destinato ad uscire di scena a febbraio, Macron ha sì assicurato che arriverà fino alla fine del mandato (che scade nel maggio 2027), ma - comunque vada - è destinato ad avere una navigazione piuttosto complicata.

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