Cronaca nera

Milano da paura: è allarme immigrazione

Nordafricano arrestato dopo cinque rapine in pieno giorno vicino alla stazione Centrale. Sei passanti accoltellati, due feriti gravi. L'uomo era ubriaco e senza documenti

Milano da paura: è allarme immigrazione

«Aiuto! Aiutatemi!». La giovane donna italiana per strada urla la sua paura a squarciagola, mentre con passi concitati cerca una fuga con le proprie forze, conscia che davanti a certa violenza e alla follia spesso allontanarsi e correre non basta. Mancano pochi minuti alle 18 di ieri tra via Sammartini, via Macchi e viale Brianza ed è ancora una volta lì, nell'area che corre tutto attorno alla Stazione Centrale, che la città rivela la trama fitta di tutte le sue insicurezze più profonde. Basta, come ieri, un nordafricano ubriaco (e forse sotto l'effetto di droga?) e armato di un taglierino, deciso a rapinare il telefono a qualche passante, così, a caso. E a quel punto, se la zona che circonda lo scalo ferroviario più importante del nord Italia dovrebbe rappresentare uno dei biglietti da visita della Milano che da parecchio tempo si dà arie da primadonna capitale italiana del futuro, sappiate che probabilmente c'è ancora molto da lavorare. Si è trattato quindi dell'ennesimo accoltellamento «in Centrale», ormai a qualsiasi ora del giorno e della notte? Sì. Solo che ieri ha coinvolto, a catena e a vario titolo, più o meno gravemente, tre donne, una italiana e due straniere, e tre uomini italiani. Alla fine, e per fortuna, faranno scalpore più lo spavento e il sangue, che copioso copre l'asfalto, che non il bilancio concreto. Che vede un uomo italiano di 68 anni accoltellato a una spalla (ferita profondissima) e ricoverato in codice rosso all'ospedale Niguarda, un 57enne in giallo al San Paolo, un 24enne nelle medesime condizioni al Policlinico insieme alla fidanzata coetanea (anche lei in giallo), una salvadoregna di 58 anni in giallo al Fatebenefratelli e una 34enne spagnola sempre in giallo ma portata al San Paolo. In questura, nel frattempo, i poliziotti dei reparti in moto, detti «Nibbio», catturano l'aggressore in una strada poco lontano, via Venini. Lui, senza documenti, verrà sottoposto al fotosegnalamento per risalire alla sua identità, anche se quasi sicuramente si tratta di un uomo irregolare sul territorio italiano. Anche lui, accusato di tentata rapina e tentato omicidio, è stato medicato in codice verde al pronto soccorso del Fatebenefratelli. Gli verranno contestate cinque rapine, quattro consumate e una tentata.

Sono le 17.40 quando l'uomo, aggredisce, puntandole contro il taglierino, la 24enne italiana all'angolo tra viale Brianza e via Macchi. Vuole il suo telefonino; la ragazza, immobilizzata dalla paura, glielo consegna mentre sul marciapiede, con il suo ragazza, cerca di scostarsi e di farsi scudo da quella lama che però colpisce prima lei al volto e poi lui di striscio a un braccio. Cosi, spaventata e con il sangue in faccia, la giovane comincia a gridare e a invocare aiuto. Un 68enne, attirato dalle sue urla, si precipita d'impeto fuori da un bar (insieme a un altro italiano di 57 anni poi ferito lievemente a un braccio), ma l'immigrato lo colpisce con forza. Una ferita profonda, alla spalla sinistra, il sangue a terra, sulle strisce pedonali, dà l'idea di quel che poteva accadere e che solo per un caso fortuito non è stato. «Eravamo tutti affacciati alle finestre - racconta una residente italiana sui cinquant'anni che si muove con le stampelle ed è scesa dal suo appartamento in strada quando ha sentito avvicinarsi le sirene delle ambulanze e della polizia che ha circondato la zona -, le grida della donna le abbiamo sentite eccome, ma avevamo paura e ci siamo ben guardati da correre in suo aiuto! L'uomo ferito perdeva moltissimo sangue, non ha mai perso i sensi, ma si vedeva che stava malissimo».

Nel frattempo il nordafricano raggiunge di corsa la vicina via Sammartini dove punta il taglierino contro la salvadoregna e la spagnola, riuscendo a impossessarsi di altri due telefonini: glieli troveranno addosso i poliziotti, poco dopo, al momento dell'arresto.

Insieme al resto del magro bottino: una tessera dell'Atm e 20 euro.

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