Cronache

Morti di sete sul barcone. Nuova strage di migranti

A Pozzallo arrivano in 26, ma altri 6 non ce l'hanno fatta: tra loro due bambini. Meloni: "Ora missione Ue"

Morti di sete sul barcone. Nuova strage di migranti

I loro corpicini non hanno retto alle privazioni. Se ne sono andati così, tra i morsi della fame e l'arsura della sete, due bambini siriani di 1 e 2 anni a bordo di un barcone della speranza. Stessa atroce fine per un adolescente e tre adulti (tra cui una donna anziana), anch'essi della Siria, messi in mare da criminali senza scrupoli, che si arricchiscono sulla pelle della povera gente, dinanzi agli occhi increduli e amareggiati dell'Europa, che però continua a starsene a guardare. In silenzio. Quando, invece, ci si dovrebbe muovere, e lo si sarebbe dovuto fare già da tempo, per trovare una soluzione condivisa con i Paesi africani per scongiurare altre morti in mare. I «sinistri» più solerti presto punteranno il dito contro chi vorrebbe stoppare le partenze, ma è solo regolarizzandole, attraverso degli accordi, che si eviterebbero i morti, di fame e di sete, come questi ultimi, annegati, come tante e troppe volte ormai.

Di «una missione europea in accordo con le autorità nordafricane» parla la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, «l'unico modo dice - per fermare l'immigrazione clandestina e mettere fine alle partenze illegali verso l'Italia e alla tragedia delle morti in mare». Ma la sinistra non è d'accordo. Secondo Chiara Cardoletti, rappresentante di Unhcr, necessita impegno «per ampliare i canali sicuri e regolari e crearne di nuovi per far sì che le persone in fuga da guerre e persecuzioni possano trovare sicurezza senza mettere a rischio le loro vite». Unhcr ritiene necessario anche «rafforzare il soccorso in mare perché è l'unico modo per evitare queste tragedie». Il resto del gruppo che viaggiava con i migranti deceduti è formato da 26 persone. Sono 4 donne, 2 minori accompagnati e 20 uomini, salpati da 2 settimane dalla Turchia e rimasti in balia del mare. A soccorrerli il mercantile Arizona e poi la motovedetta Cp 325 della guardia costiera a 70 miglia a sud di Portopalo. Tutti vertono in condizioni serie, tra ustioni, traumi e disidratazione. Una donna è ricoverata e gli altri seguono la terapia nell'hotspot. «Sembravano usciti da un lager nazista commenta Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, che ospita i superstiti - Era da tempo che non si verificavano sbarchi simili, con migranti in condizioni precarie, pelle e ossa, disidratatissimi. È un orrore senza fine ed è inaccettabile nel 2022 da parte di tutte le istituzioni. Gli unici a fare la loro parte sono i comuni. Eppure è un fenomeno mondiale che va affrontato con serietà creando canali umanitari». Solo così si partirebbe in sicurezza, tagliando i fondi alle organizzazioni criminali che organizzano dei viaggi della speranza. Anche l'accoglienza sarebbe adeguata, in quanto non si registrerebbero le cifre da paura di arrivi che, con dati aggiornati al 9 settembre, sfiorano i 63mila.

Sempre ieri la nave Diciotti ha recuperato 350 migranti da un motopesca in difficoltà. Le è stato assegnato il porto di Crotone. A Lampedusa sono arrivati 156 migranti, al largo di Siracusa la Guardia di finanza ha intercettato una barca a vela con a bordo 69 migranti, ed è allarme per un altro barcone con 250 persone partito dal Libano una settimana fa e alla deriva in zona Sar maltese, su cui c'è una bimba di tre mesi morta di stenti. Alarm Phone è in contatto col padre.

La nave Ong Sea Watch3 ha raccolto in mare in diversi interventi 428 migranti e resta in attesa di un porto sicuro.

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