Muore di parto, il Papa chiama il marito

La telefonata a Natale. La donna è morta dando alla luce due gemelli

Muore di parto, il Papa chiama il marito

Il Natale più tragico, allietato da una telefonata inaspettata. Giacomo, l'uomo che ha perso la moglie Viviana, morta tragicamente al Perrino l'ospedale di Brindisi nei giorni scorsi per complicazioni avute al settimo mese di gravidanza durante un parto gemellare, ha ricevuto una chiamata inaspettata del Papa nel giorno di Natale. A raccontarlo, in un post su Fb, don Donato Liuzzi: «Ho sentito nel cuore l'ardire di bussare al cuore di Papa Francesco per raccontare di Viviana e dei gesti di vicinanza del nostro popolo. Questa mattina il Papa con umiltà disarmante mi ha indirizzato una lettera di vicinanza e nel tardo pomeriggio ha telefonato a Giacomo». «Abbiamo sentito il cuore del Pastore attento e sensibilissimo - ha scritto ieri in un post - Ringraziamo il Signore per questa carezza sulla carne umana ferita che Egli viene a salvare. Ringraziamo la maternità della Chiesa, visibile negli umili gesti del Papa. È un Natale che non dimenticheremo mai!».

Le parole del Pontefice sono state parole di conforto davanti a tanta sofferenza. Ma anche di speranza pensando alle piccole due creature, nate prematuramente, che cresceranno senza la mamma, e che ora si trovano ancora in ospedale. Giacomo Cofano,prima di ricevere la telefonata del Papa Giacomo Cofano aveva inviato una lettera di ringraziamento al personale medico e sanitario del reparto di rianimazione del «Perrino» di Brindisi per «l'impegno e l'umanità riservata a Viviana che vi rendono veri e propri angeli custodi» «Al reparto di terapia intensiva. Viviana era una donna, una moglie, una mamma fuori dal comune. Mi spiace che non abbiate avuto la possibilità di conoscerla. Amava la vita ma soprattutto amava la famiglia tanto da sacrificare la sua vita per darla a due fantastiche creature: Edoardo Maria ed Emilia Maria. In realtà tutte queste sue caratteristiche non moriranno mai.

Non è giusto che due splendidi gemelli non avranno mai la possibilità di conoscere la loro mamma né che una bimba di sei anni (Emma Maria) non possa più abbracciare la sua stella. Ma dietro tutto questo dolore, dietro tutta questa ingiustizia c'è comunque un aspetto positivo. Aver conosciuto tutti voi. Con affetto, Giacomo».

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