Nanni Moretti si scaglia contro Netanyahu. Sinistra pronta: "Grande manifestazione"

Da "Repubblica" l'idea di un corteo. Ipotesi Perugia. Corsa dei partiti ad aderire. Il "sì" critico di Mentana

Nanni Moretti si scaglia contro Netanyahu. Sinistra pronta: "Grande manifestazione"
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Dopo i sudari, la manifestazione nazionale. La sinistra è pronta a scendere in piazza «per Gaza», cioè contro Netanyahu. Era nell'aria e ha preso forma ieri - dopo l'iniziativa dei drappi bianchi sulle facciate dei Comuni - l'idea di un grande corteo nazionale che chieda di fermare la guerra scatenata dal primo ministro israeliano nella Striscia palestinese in mano ad Hamas.

Un'idea targata «Repubblica», proprio come quella di marzo, che fu lanciata da Michele Serra e riempì (abbastanza) piazza del Popolo, a Roma, di buone intenzioni e messaggi contraddittori sull'Europa, il «Rearm» e la guerra di Putin in Ucraina. Stavolta è stato il direttore Mario Orfeo a firmarla, confrontandosi con il collega della 7 Enrico Mentana, che ha detto sì mettendo però qualche intelligente «paletto».

Sul piano politico, dovrebbe essere tutto più facile. Se c'è una cosa che unisce la sinistra, infatti, è la retorica sul popolo palestinese oppresso, accompagnata da una narrazione sostanzialmente ostile su un Israele variamente dipinto come oppressore. Nel 2009, in una piazza simile, si sentiva gridare: «Bush Barack assassini, giù le mani dai bambini». E stavolta non si andrà molto lontano, viste le intemerate fuori controllo di Giuseppe Conte, la faziosità ideologica di Avs e la scivolosa ambiguità di Elly Schlein. Antisionismo, quindi.

Perugia si candida a ospitare l'evento. E la presidente dell'Umbria Stefania Proietti comincerà oggi lo sciopero della fame. Al corteo stanno quindi aderendo in molti, e c'è da aspettarsi che dirà sì tutto l'indotto che gira intorno alla sinistra, dalle associazioni ai «vip». L'ostilità per Benjamin Netanyahu - dipinto con i tratti del guerrafondaio sadico - è un facile collante, e mobilita. E a tal proposito, ieri, scagliandosi contro il primo ministro israeliano, è tornato a far parlare di sé anche Nanni Moretti, il regista che - ormai tanti anni fa - diventò attore protagonista della politica con l'anatema scagliato nel 2002 in piazza Navona, contro i «dirigenti» di una sinistra tramortita dal secondo successo alle Politiche di Silvio Berlusconi. «Ma quanti palestinesi devono ancora morire perché tu sia soddisfatto e finalmente la smetta?» ha scritto ieri Moretti, postando una foto di Netanyahu.

Al corteo, i partiti stanno già aderendo. Il primo è stato Nicola Fratoianni di Avs. E il Pd di corsa si è posizionato, prima con Stefano Bonaccini poi con «fonti del Nazareno». «Siamo al lavoro - la conferma - con la rete di associazioni che si è riunita sull'appello di Marzabotto per organizzare una grande manifestazione nazionale per Gaza». Era infatti già in moto il progetto di una marcia nel Comune emiliano che fu teatro del peggiore eccidio nazista.

La proposta di Orfeo, sul palco del «Festival della Tv», Mentana l'ha condivisa: «Se ci fosse una manifestazione per porre fine immediatamente ai massacri di Gaza, organizzata da forze politiche o da municipalità, io aderirei» ha detto. «Non schierarti con i terroristi, non fare il tifo per loro», pare abbia anche consigliato, ricordando che il 7 ottobre «è stato compiuto uno degli attentati di massa più orribili della storia». E «non si parli però di genocidio - ha aggiunto - perché ancora oggi dal Giordano fino al Mediterraneo vivono più palestinesi che israeliani e poi perché genocidio è la pianificazione sulla carta dello sterminio di un intero popolo, come quello pianificato da Hitler». «Essere contro Netanyahu non significa essere antisemita» si è schermito Orfeo.

Il precedente corteo nazionale di sigle palestinesi e Ucoii, un mese

fa a Milano, è finito con scontri e scritte minacciose. Ora i rodati servizi d'ordine di sinistra dovranno evitare eccessi. Ma qualcuno riuscirà a far capire che la Palestina deve essere liberata sì, ma (anche) da Hamas?

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