Meloni e Erdogan, piena convergenza su Ucraina e Gaza. La premier: Mosca deve fare di più

"Nella Striscia situazione sempre più tragica". Il quotidiano Bild: Giorgia "è la leader segreta dell'Europa"

Meloni e Erdogan, piena convergenza su Ucraina e Gaza. La premier: Mosca deve fare di più
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Sorrisi e affari. Va in scena a Villa Doria Pamphilj il quarto vertice intergovernativo Italia-Turchia, l'occasione per suggellare un significativo rafforzamento della cooperazione tra i due Paesi, soprattutto sotto il profilo economico visto che Roma è il primo partner commerciale di Ankara nell'area mediterranea. Un vertice che dura quasi quattro ore e che si apre con l'incontro bilaterale tra Giorgia Meloni e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, seguito da una sessione plenaria di lavoro con le rispettive delegazioni governative e poi conclusosi con la cerimonia di scambio degli accordi e le dichiarazioni davanti alla stampa.

Ma oltre alle relazioni bilaterali e commerciali Meloni e Erdogan parlano anche degli scenari di crisi globali, con focus sull'Ucraina e sul Medio Oriente. Sul primo fronte, la premier spiega di aver «ringraziato» il presidente turco per «l'opera di mediazione che ha portato avanti sin dall'inizio della guerra d'invasione russa», in particolare per «far fronte all'impatto sulla sicurezza alimentare». Meloni ribadisce poi «pieno sostegno agli sforzi di Donald Trump per arrivare a una pace giusta e duratura» e auspica che «l'incontro di sabato a San Pietro» tra il presidente americano e Volodymyr Zelensky possa «rappresentare un punto di svolta». Con un affondo su Vladimir Putin. «La Russia - dice la premier - dimostri concretamente la sua volontà di perseguire la pace come ha saputo fare l'Ucraina». E ancora: «Abbiamo appreso la notizia di una nuova dichiarazione unilaterale da parte russa di una tregua di tre giorni limitata alle celebrazioni per la vittoria della Seconda Guerra Mondiale. È un'iniziativa della quale prendiamo atto, ma è tutt'altra cosa rispetto a quello che è necessario». E ancor più netto è stato Erdogan che ha ribadito «il sostegno all'integrità territoriale e alla sovranità dell'Ucraina in quanto attore effettivo anche della sicurezza del Mar Nero». Parole non casuali, visto che il cuore dei negoziati è proprio il destino dei territori attualmente occupati dai russi.

Una decisa convergenza anche sulla crisi in Medio Oriente. Con il presidente turco che ha definito «prioritario» un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza dove «non è permesso l'ingresso di aiuti umanitari». Una situazione «sempre più tragica», concorda Meloni spiegando che l'Italia «sostiene gli sforzi dei Paesi arabi per un piano di pace duratura e ricostruzione della Striscia». Una prospettiva che vede la decisa opposizione di Benjamin Netanyahu, sostenuto di fatto anche dagli Stati Uniti.

Stessa condivisione sul tema migratorio, dove - spiega la premier - la cooperazione «sta funzionando molto bene» e «ha portato al sostanziale azzeramento delle partenze di immigrati irregolari dalle coste turche». Il governo italiano «punta a continuare a lavorare in questa direzione, approfondendo la cooperazione nella lotta alle organizzazioni criminali e ai trafficanti di esseri umani». E sempre in chiave migranti Meloni e Erdogan si sono confrontati anche sulla Libia, rinnovando - dice la premier - il «comune impegno per la sua piena stabilizzazione, attraverso la mediazione delle Nazioni Unite».

Insomma, piena sintonia. Con Meloni che ieri ha incassato gli elogi del quotidiano tedesco Bild, che l'ha definita «la leader segreta dell'Europa», ricordando il «buon rapporto con Trump», la «posizione netta contro Putin», la gestione dei funerali del Papa e il fatto che «a differenza di Afd o di Marine Le Pen» ha «associato l'ideologia di destra ai valori cristiani». E con il presidente turco che ha invitato la premier in Turchia, ormai da oltre un mese teatro di proteste per l'ondata di arresti seguiti alla carcerazione di Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e principale oppositore di Erdogan.

Lo stesso invito lo ha fatto a Sergio Mattarella, da cui si è recato nel pomeriggio, fra la fine del vertice e il business forum. Un cambio di programma in cui è entrata anche la visita in Vaticano per incontrare il camerlengo Farrell e porgere le condoglianze per la morte del Papa.

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