Neonazi e comunisti: la storia non insegna

Non sono un caso i risultati elettorali in Germania

Neonazi e comunisti: la storia non insegna
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Un largo successo dell'estrema destra in Germania è uno dei peggiori incubi per l'Europa dei nostri giorni, lì a ricordarci che la Storia purtroppo non insegna mai niente. Non è un caso che questo successo sia avvenuto nella Germania orientale, e in particolare in due delle sue regioni meno assimilate allo spirito occidentale della Federazione: in Turingia e in Sassonia come anche nel resto della defunta DDR, sia pure in misura un po' minore il voto per l'estrema destra ha gradualmente preso il posto di quello che andava agli eredi del partito comunista. Nei due Laender in cui si è votato domenica la somma delle estreme di destra e di sinistra tocca il 60 per cento. Si sarebbe tentati di dire che nella ex DDR l'Occidente non sia mai veramente arrivato, ma non è così: semmai, ci arrivò troppo in fretta. Va ricordato che 35 anni fa, dopo la caduta del Muro, l'Est tedesco perse in breve tempo due milioni di residenti: soprattutto giovani istruiti, ambiziosi e mentalmente aperti, colsero al volo l'occasione insperata di trasferirsi a Ovest per costruirsi una vita migliore lontano da uno Stato padrone. I circa 15 milioni rimasti in quel deserto civile, politico e (non dimentichiamolo) ambientale sono stati crescente preda di un risentimento verso i «cugini occidentali» (i «Wessis») sapientemente alimentato dai post comunisti e da un'estrema destra razzista e antisemita. I cosiddetti «Ossis» i tedeschi dell'Est incattiviti e invidiosi, rimasti in buona parte aggrappati a una paradossale Ostalgie, la nostalgia di quando all'ombra del Muro un regime brutale e oppressivo garantiva almeno le necessità materiali stentano ancor oggi a sentire propri i valori di un Occidente che pure ha dato loro una libertà e un benessere che non avevano mai conosciuto.

Cinquantasette anni consecutivi di dittature (prima bruna e poi rossa) hanno lasciato nelle coscienze un'abitudine allo Stato totalitario, oltre che un'indulgente ambiguità verso la Russia che non è mai venuta meno. Laggiù votare per le estreme, brune o rosse che siano, è quasi la norma.

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