Günter Oettinger, commissario europeo, torna a farsi sentire per richiamare l'Italia sul tema del Bilancio Ue, dopo che nei giorni scorsi il vicepremier Luigi Di Maio aveva sottolineato, nei giorni caldi delle polemiche per la gestione dell'emergenza migranti, che il finanziamento all'Europa «non è un dogma», aprendo la possibilità di un veto italiano al prossimo bilancio pluriennale dell'Unione. «L'Italia si è guadagnata la nostra collaborazione per far fronte alla crisi dei rifugiati e alle sue conseguenze. Ma mettiamo in guardia Roma contro il mescolare questioni di politica migratoria con il Bilancio della Ue» - ha detto il responsabile del budget comunitario in un'intervista al quotidiano tedesco Die Welt, ricordando che tutti gli Stati membri si sono impegnati a pagare i loro contributi «nei tempi previsti». Qualsiasi comportamento difforme rappresenterebbe quindi «una violazione del contratto» e «comporterebbe penalità».
Parole alle quali risponde lo stesso Di Maio, in viaggio in Egitto, dando vita a un nuovo capitolo del botta e risposta indiretto tra i due che prosegue ormai da giorni.
«La nostra posizione sul veto al bilancio Ue resta», fa sapere da Il Cairo l'esponente pentastellato, sottolineando come Oettinger continui «ad esternare ogni giorno da quando gli abbiamo detto che non gli diamo i soldi» e bollando le sue dichiarazioni come «ipocrite», alla luce di come l'Europa si sta comportando rispetto alla questione migranti. Lo scontro comunque non è inedito. Già nei giorni scorsi il commissario Ue si era affidato a Twitter prima per segnalare che se l'Italia si rifiutasse di pagare questo potrebbe portare a «sanzioni pesanti» e quindi per sottolineare che uno stop dei negoziati sul Bilancio «non può essere nell'interesse di alcuno Stato membro».
Lo stesso Oettinger, in un'intervista rilasciata in precedenza a Politico.eu ha d'altra parte ammesso che «fino a due anni fa, l'Europa ha dato troppo poco sostegno all'Italia nella sua responsabilità di accogliere i rifugiati», aggiungendo però che «da allora la Commissione ha fatto il possibile con mezzi, risorse e denaro».
Di Maio, in merito all'ipotesi di un possibile attacco speculativo dei mercati contro l'Italia, ha specificato: «Se dovesse esserci un attacco speculativo sarà per ragioni politiche perché le nostre riforme saranno le riforme che accompagneremo alla legge di bilancio».
E assicura: «Non stiamo chiedendo aiuto a nessuno perché non c'è un attacco speculativo, qualora dovesse esserci ci aspettiamo di capirne la natura, perché l'Italia non è nuova ad attacchi del genere organizzati ad arte per far cadere i governi».
Sulla manovra ha aggiunto: «Questo governo ha piena fiducia nel presidente del Consiglio e nel ministro delle Finanze, perché la linea economica che portano avanti è nel contratto e sia Tria che Conte stanno portando avanti la linea economica del governo».
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