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Ok agli aiuti all'Ucraina, anche Salvini accontentato

Nel decreto in consiglio dei ministri oggi riferimenti a sostegni "pure ai civili"

Ok agli aiuti all'Ucraina, anche Salvini accontentato
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In zona Cesarini arriva in consiglio dei ministri il decreto Ucraina che dovrebbe essere approvato oggi. Un provvedimento oggetto di qualche tira e molla all'interno della maggioranza, con Salvini in pressing. "Ritocchi lessicali", minimizzano da Fdi e azzurri. Di fatto una concessione alla Lega. Il Carroccio incassa infatti un'aggiunta. Sì agli aiuti militari ma anche "aiuti civili spalmati sulla logistica, la sanità e la ricostruzione della rete elettrica". Proprio Salvini aveva insistito: "più che mandare armi per attaccare e distruggere, si deve puntare sulla strategia difensiva, sulla logistica, su come proteggere i civili, come scaldarli, curarli". E quindi, ecco l'aggiunta al testo.

Intanto i leader europei nella domenica degli incontri in Florida si sono guadagnati la carezza di Donald Trump ("sono stati fantastici") ma alla fine si sono dovuti accontentare di un ruolo marginale, consistito fondamentalmente in una telefonata dopo il vertice. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato la conversazione, citando la presenza anche della premier Giorgia Meloni (nella foto). E proprio la premier Meloni ha ribadito la sua linea: "Ci sono stati dei passi avanti nei negoziati - ha fatto sapere -. E l'importante è mantenere la massima convergenza sugli interessi vitali di Kiev e i partner della Ue". Insomma, coesione tra tutti. E poi il solito appello al buon senso di Mosca: "Ora la Russia dia prova di senso di responsabilità e apertura al negoziato". Un auspicio. Ma la giornata dei leader dei 27 era iniziata con le minacce nemmeno tante velate del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, che nel corso di un'intervista alla Tass ha detto che "non c'è motivo di temere che la Russia attacchi qualcuno", ma "se qualcuno decidesse di attaccare la Russia, la risposta sarebbe schiacciante". Lavrov ha ricordato che "il presidente russo Vladimir Putin lo ha ripetutamente affermato in pubblico".

Lavrov si riferisce all'ipotesi che le truppe europee della Coalizione dei Volenterosi vengano dispiegate in Ucraina, ciò che le trasformerebbe sarebbero

in un obiettivo legittimo per le forze armate russe. "Le ambizioni dei politici europei li accecano letteralmente: non solo non si preoccupano degli ucraini, ma sembrano non preoccuparsi neppure della propria popolazione".

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