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Il referendum sulla giustizia si farà: il voto già a primavera

La Corte Suprema di Cassazione ha accolto la richiesta avanzata dai consigli regionali di Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto. C'è il via libera al referendum sulla Giustizia

Il referendum sulla giustizia si farà: c'è il sì della Cassazione

C'è il via libera della Cassazione per i sei referendum sulla Giustizia promossi dalla Lega e dal Partito radicale. Un'inziativa che va avanti da mesi e che è stata condivisa da larga parte degli schieramenti politici.

Un'adesione bipartisan

La proposta di referendum è composta, nello specifico, da sei punti: la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, la responsabilità dei magistrati, l'equa valutazione dei magistrati, la separazione delle carriere dei magistrati sulla base della distinzione tra funzioni giudicanti e requirenti, i limiti agli abusi della custodia cautelare e l'abolizione del decreto Severino. Già all'inzio del mese di agosto erano state raggiunte quasi 500mila firme.

Tanti ad aderire all'iniziativa, da Matteo Renzi al vignettista padre di Bobo Sergio Staino, dal giornalista Paolo Mieli ai candidati sindaci di Torino e Milano Paolo Damilano e Luca Bernardo, da Pierluigi Bersani a Maurizio Belpietro. Anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha deciso di appoggiare alcuni quesiti, così come Silvio Berlusconi ed il fratello del Cavaliere, Paolo. Fra i firmatari anche Nicola Porro, Mario Giordano, Maria Giovanna Maglie, Guido Crosetto, Luca Palamara, David Parenzo, Augusto Minzolini, Vittorio Feltri, Mauro Coruzzi, Vittorio Sgarbi, Mauro Corona e Alessandro Sallusti. Ad opporsi, invece, il leader del Pd Enrico Letta.

L'ok della Cassazione

Oggi la notizia del via libera della Corte Suprema di Cassazione, che ha accolto la richiesta avanzata dai consigli regionali di Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto.

Le firme raccolte variano da 700mila a 775mila a seconda del quesito, per non parlare delle firme elettroniche, che ammontano a 18mila. Soltanto oggi alla sede della Lega sono arrivate altre 80mila firme. I moduli con gli autografi sono stati divisi in 368 scatoloni, trasportati su 3 furgoni, insieme a 6 hard disk che contenevano le firme digitali. "La decisione di piazza Cavour anticipa - e di fatto rende ininfluente - il deposito delle firme certificate: tra le 700mila e le 775mila a seconda del quesito, oltre a 18mila adesioni elettroniche", spiegano entusiasti i rappresentanti della Lega, come riportato da LaPresse. "Il totale provvisorio è di 4.275.000 autografi, ma questa mattina nella sede milanese della Lega in via Bellerio ne sono arrivate altre 80mila", precisano.

La soddisfazione di Salvini

Grande entusiasmo da parte del segretario del Carroccio, che ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno aderito all'iniziativa. "Grazie!!! La Cassazione ha dato il via libera ai sei Referendum sulla Giustizia. Finalmente gli italiani avranno l'opportunità di cambiare la Giustizia! Appuntamento in primavera", si legge nel messaggio postatato su Facebook dall'ex vicepremier. E ancora: "Un ringraziamento a chi ha firmato, a chi era presente ai gazebo e nelle piazze, a chi ha dato una mano da Nord a Sud.

Vince la squadra, Amici".

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