Non è la prima volta che Carlo De Benedetti si trova ad avere grane con la Consob per sospetti di insider trading. Partiamo dal più lontano nel tempo.Come ha ricostruito Nicola Porro sul Giornale in un articolo del 23 maggio 2014, a luglio del 1996 l'Ingegnere si dimette da amministratore delegato dell'Olivetti per lasciare il posto a Francesco Caio che si porta con sé come capo della finanza Renzo Francesconi. Dopo poche settimane di lavoro i due capiscono che le cose sono peggio del previsto e vogliono nuovi quattrini e un piano di salvataggio da parte di Mediobanca. Caio mette nero su bianco le sue considerazioni pessime sui conti. Il titolo crolla. La semestrale post aumento di capitale brucia 440 miliardi. La Consob, organo di controllo della Borsa, invia un rapporto alla magistratura nel quale esprime sospetti di insider trading in alcune grosse operazioni di cessione del titolo Olivetti, avvenute a fine agosto, prima del calo delle azioni conseguente alla pubblicazione della semestrale di bilancio della società. La storia finisce con un patteggiamento che costerà all'Ingegnere 51,7 milioni. In una nota del 26 settembre 1997, la sua holding Cir sottolinea che De Benedetti «non ha mai riconosciuto una sua responsabilità in materia» ma «ha ritenuto preferibile concordare il pagamento di una sanzione pecuniaria per evitare alla Cir maggiori oneri che sarebbero inevitabilmente derivati dalla prosecuzione giudiziaria».Passano due anni. È il 25 ottobre del 1999: Consob invia alla magistratura un rapporto su un possibile caso di insider trading sui titoli Cir e Sasib. La relazione, informa la Consob, riguarda le contrattazioni sulle azioni ordinarie e di risparmio delle due società del gruppo De Benedetti, in prossimità dell'annuncio - avvenuto l'8 gennaio del 1998, della conclusione di un accordo per la cessione delle attività della controllata Sasib nel settore Railway alla francese Gec Alsthom. Non è finita. E arriviamo all'agosto del 2010: la Commissione comunica sul proprio bollettino di avere comminato 3,5 milioni di euro - tra multe e confische - a carico di sette soggetti diversi (sei persone fisiche e una società), per una vicenda di insider trading sui titoli della Cdb Web Tech, il fondo «salva-imprese» di De Benedetti. Fra i sanzionati c'è Alessio Nati, manager di Banca Intermobiliare (l'istituto che faceva capo alla famiglia Segre) e marito di Una Donà delle Rose, anch'essa multata, figlia del primo matrimonio di Silvia Cornacchia, moglie in seconde nozze dell'Ingegnere. Secondo la ricostruzione di Consob, le sanzioni nascono da un abuso di informazioni privilegiate che sarebbe stato commesso nell'estate del 2005. All'epoca, il cda di Cdb Web Tech decise di avviare una nuova attività come fondo salva-imprese.
La notizia fu resa nota solo il 28 luglio successivo: in quel periodo sarebbero stati fatti acquisti sul titolo Cdb Web Tech. Poi, all'indomani della pubblicazione del comunicato stampa, le posizioni sarebbero state cedute sul mercato, realizzando sensibili plusvalenze.CC- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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