Omicidio Mario Cerciello, terzo appello per l'americano Hjorth

In aula per il ricalcolo della pena. Ora il ragazzo è ai domiciliari per scontare 11 anni di condanna

Omicidio Mario Cerciello, terzo appello per l'americano Hjorth
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Novità sul caso Cerciello. Ci sarà un nuovo appello, il terzo, per l'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, leva 1982, avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 luglio del 2019 nel quartiere Prati di Roma.

Lo hanno deciso i giudici della quinta sezione penale della Corte di Cassazione che hanno annullato con rinvio la sentenza d'appello bis impugnata, agli effetti penali, limitatamente al trattamento sanzionatorio di Gabriel Natale Hjorth (nella foto), dichiarando la definitività della parte della sentenza sulla relativa responsabilità (l'altro imputato non ricorrente è stato già condannato agli effetti penali con sentenza definitiva).

Accogliendo il ricorso delle parti civili, la Corte di Cassazione ha inoltre annullato la sentenza di appello bis, agli effetti civili, nei confronti di Hjorth e di Finnegan Lee Elder, quest'ultimo condannato in via definitiva a 15 anni e 2 mesi e ha, infine, dichiarato inammissibile il ricorso del Procuratore generale.

Nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019, a Roma Cerciello e un suo collega risposero ad una chiamata per furto. I due, una volta giunti sul posto, fermarono due persone che corrispondevano alla descrizione fornita dalla vittima: i due ragazzi reagirono male al controllo e ne scaturì una violenta colluttazione. La situazione degenerò in pochi minuti. mario Cerciello venne colpito da 11 coltellate sferrate da Elder in poco meno di 20 secondi (coltello/baionetta di tipo militare a lama fissa da 18cm) in una centralissima via del signorile quartiere Prati. Morì senza che i soccorsi potessero fare nulla. È in quello stesso luogo che è stata poi installata una lapide commemorativa in suo ricordo.

Poche ore dopo vennero arrestati due turisti statunitensi, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, accusati dell'omicidio del carabiniere. L'arma del delitto fu ritrovata nella loro stanza d'albergo insieme ai vestiti dei due sporchi di sangue.

A maggio 2021, dopo il processo in primo grado, i due imputati vennero condannati entrambi all'ergastolo. A marzo 2022 la corte d'assise d'appello di Roma ha ridotto le pene per i due statunitensi a 24 anni per Elder e 22 anni per Hjorth. A luglio 2024 la corte d'assise d'appello di Roma nell'appello bis ha ulteriormente ridotto le pene per i due imputati a 15 anni e 2 mesi per Elder e 11 anni e 4 mesi Hjorth.

Lunedi 15 luglio 2024 Hjorth ha lasciato il carcere di Velletri per essere trasferito a scontare i domiciliari a casa della nonna paterna, a Fregene. Ora si torna in aula: il giudizio servirà per il ricalcolo della pena e per riconoscere le aggravanti che erano cadute nei due gradi precedenti di giudizio.

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