Arrivano altre cannonante da parte di Alessandro Di Battista all'indirizzo del nuovo corso del Movimento 5 Stelle. L'ex grillino non ha mai nascosto il proprio malumore verso le ultime piroette dei 5S, ma su tutti non ha digerito il sostegno al governo guidato da Mario Draghi. Di conseguenza, non riconoscendosi in una serie di pilastri della nuova era targata Giuseppe Conte, ha preferito uscire dalla galassia pentastellata. Ormai da mesi arrivano puntuali frecciatine verso il Movimento che, a suo giudizio, non ha fatto altro che appiattirsi sul Partito democratico e perdere potere negoziale nella maggioranza.
Le bordate di Di Battista
L'ex parlamentare tempo fa aveva fatto un paragone tra i 5 Stelle e l'Udeur. Un concetto ribadito anche nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, nel corso della quale ha addirittura alzato le accuse e messo nel mirino Conte: "L'Udeur toccava più palla. Il M5S oggi è drammaticamente irrilevante". Dibba continua ad accusare i suoi ex compagni grillini di essere "sudditi più o meno inconsapevoli del Draghistan".
Ma c'è davvero la possibilità che Di Battista possa tornare nel Movimento 5 Stelle? In realtà si tratta di un'ipotesi che non ha mai escluso: "Ma dovrebbero disconoscere il 90% di quello che hanno fatto in questi ultimi 9 mesi. Non credo che abbiano il coraggio di farlo". Fin da subito ha messo le cose in chiaro: per lui togliere la fiducia al governo Draghi è un punto imprescindibile per valutare un possibile rientro tra le fila pentastellate. Ovviamente, come aveva già affermato, non ha alcuna intenzione di essere preso in giro: "Non è che escono due mesi prima delle elezioni del 2023 e pensano che arriva Di Battista a prendere qualche voto e fare campagna elettorale. Se lo scordano".
Il "grande scippo"
In casa 5S dovrebbero iniziare a preoccuparsi. I timori sono già diffusi nel gruppo grillino, ma dopo queste bordate sarebbe il caso di fare quadrato per non perdere pezzi grossi. Eh sì, perché Di Battista non ha fatto mistero della possibilità di affrontare un percorso politico comune con Virginia Raggi. L'ex sindaco di Roma, considerata tra i big del Movimento, potrebbe essere così "scippata" dalle nuove mosse di Dibba.
L'ex attivista 5 Stelle ha riferito che, "qualora ci fosse un progetto", gli piacerebbe cooptarla in un progetto insieme: "Assolutamente sì". Il che fa il paio con il tour politico lanciato a Siena intitolato "Su la testa". Cosa vuole fare realmente Di Battista? Lui ha spiegato che il suo intento è quello di "tastare il terreno" e "verificare se c'è un consenso verso un progetto politico".
L'asse con Casaleggio
Appare evidente come quell'asse con Davide Casaleggio faccia tremare il Movimento, che rischia di essere sferzato da un'ipotetica nuova creatura politica. Di Battista potrebbe tranquillamente rimettersi in gioco, tornare in campo e fare bottino dei consensi persi dal Movimento soprattutto nel bacino più duro e puro.
A settembre l'Adnkronos aveva parlato di un incontro tra Dibba e Casaleggio: un'occasione che potrebbe aver avuto alla base la decisione di mettere il
turbo in vista dei prossimi impegni politici. E quale sarebbe il ruolo del presidente dell'Associazione Rousseau? "Davide vuole continuare a essere un 'acceleratore' di movimenti", afferma chi lo conosce bene.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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