Ora il carcere federale poi l'Appello a Trento. La famiglia spera nel rientro entro poche settimane

Nordio: "Tutti i passaggi tecnici nel più breve tempo possibile". Dopo il riconoscimento della sentenza in Italia ci potrà essere il trasferimento. L'ergastolo dopo 26 anni prevede la liberazione condizionale

Ora il carcere federale poi l'Appello a Trento. La famiglia spera nel rientro entro poche settimane
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Dopo un quarto di secolo passato dietro le sbarre, non sarà qualche settimana di più a togliere il ritrovato ottimismo a Chico Forti, l'ex campione di windsurf e produttore tv condannato negli Usa all'ergastolo senza condizionale nel 2000 per l'omicidio di Dale Pike, figlio di un uomo con il quale Forti, che da sempre si proclama innocente, era in trattative per l'acquisto di un hotel.

In tanti a parole avevano promesso di riportare Forti, oggi 65enne, in Italia. L'ex ministro degli Esteri Di Maio aveva annunciato l'estradizione di Chico a fine 2020: mai pervenuta. Nel 2021 anche la Guardasigilli Marta Cartabia fece pressioni invano - per riportarlo in Italia. Ci è riuscita Giorgia Meloni, che il 1 settembre 2022, prima di vincere le elezioni e sbarcare a Palazzo Chigi, aveva incontrato lo zio di Chico, Gianni Forti, assicurando che «un governo di centrodestra a guida Fdi farebbe tutto quello che può per mandare avanti questo iter». La premier è stata di parola. E ora che il Governatore della Florida, il repubblicano Ron De Santis, ha firmato e rimandato a Washington i documenti per l'avvio dell'iter di trasferimento di Chico Forti in un carcere italiano (secondo quanto previsto dalla Convenzione del Consiglio d'Europa sul trasferimento delle persone condannate, ratificata anche dagli Usa), il ritorno in Patria dell'ex campione di windsurf è vicino.

Proprio il Guardasiglli Carlo Nordio, ieri, ha spiegato che non c'è tempo da perdere. «I miei uffici lavoreranno per ottemperare, nel più breve tempo possibile, a tutti i passaggi tecnici necessari di competenza del Ministero della Giustizia e di cui avevo parlato ha detto il ministro - con l'Attorney general, Merrick Garland, nella visita a novembre al Department of Justice di Washington». Nordio ha inoltre detto di auspicare «che anche tutti gli altri passaggi» possano compiersi «nel più breve tempo possibile per consentire a Forti di continuare a scontare nel suo Paese, vicino ai suoi affetti, la pena». Una scadenza si azzarda a farla lo zio di Chico, Gianni, che al tg regionale del Trentino dice di aspettare il ritorno del nipote «entro qualche settimana». «Forse spiega - con l'uovo di Pasqua lo avremo qui in Italia». Dove lo aspetta la madre, oggi 96enne. Forti, dietro le sbarre, non ha potuto vedere i figli crescere: da un anno è diventato addirittura nonno: sua figlia Jenna Bleu (che aveva 3 anni quando il padre è finito in carcere) ha dato alla luce Luna. Ma i tempi potrebbero essere leggermente più lunghi: Forti verrà trasferito dal carcere statale a uno federale, l'Italia assicurerà il «proseguimento dell'esecuzione», poi toccherà alla Corte d'Appello di Trento riconoscere la sentenza e metterla in esecuzione, infine Forti, con il suo assenso di fronte a un magistrato Usa, potrà essere trasferito.

Anche in Italia sconterà l'ergastolo, ma secondo la legge italiana, e dunque a differenza della detenzione negli Usa potrà godere degli eventuali benefici premiali. Come la liberazione condizionale a cui un condannato all'ergastolo può essere ammesso dopo aver scontato 26 anni. E Chico è già dietro le sbarre da 24 anni.

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