Paradosso Sardegna, l'isola ha paura dei turisti. In migliaia firmano la petizione contro gli arrivi

Stop alle seconde case, i residenti temono l'invasione per le vacane pasquali. Spopola la raccolta di firme on line. A Sant'Antioco quarantena per chi sbarca

Paradosso Sardegna, l'isola ha paura dei turisti. In migliaia firmano la petizione contro gli arrivi

La Sardegna alla fine cede alla tentazione di blindarsi. E impedisce l'accesso alle seconde case per chi arriva da fuori, come già disposto dalla Val d'Aosta e dall'Alto Adige. L'«isola felice» del Covid, unica regione italiana in fascia bianca mentre quasi tre quarti degli italiani sono in rosso e il resto in arancione, si interroga: meglio proteggersi dal contagio e abdicare alla vocazione turistica oppure rischiare qualcosa ma non rinunciare al business? Tollerare una possibile invasione a Pasqua e nei ponti di primavera oppure pensare alla sicurezza dei residenti? In tarda serata vince la linea del rigore, con l'ordinanza firmata dal presidente della Regione, Christian Solinas che consente, appunto «l'accesso alle seconde case solo in presenza di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute». Richiesto a chi sbarca tampone o certificazione di avvenuta vaccinazione.

La questione è spinosa. A Sant'Antioco, nel Sud dell'isola, chi arriva da altre regioni o dall'estero dovrà osservare una quarantena fiduciaria di dieci giorni anche se in possesso di esito negativo del test. Sono esentati solo i vaccinati e chi ha motivi di lavoro, necessità o salute. Martedì sera, nel corso di una seduta del consiglio in cui è stata decisa la proroga dello stato d'emergenza regionale proclamato dal presidente per altri dodici mesi, non si è trovato un accordo sul «divieto di sbarco». Anzi, l'ordine del giorno non è nemmeno arrivato al voto perché, dice il presidente dell'assemblea Michele Pais (della Lega), «senza una unanimità completa non si possono affrontare temi come questo che sono delicati, direi universali. Quindi è responsabilità mia non esporre il consiglio a voti incoerenti».

Eppure il tema resta caldo. È vero che la Sardegna è la regione italiana con meno contagi (ieri 92 nuovi casi), ma il trend è in lieve crescita: nell'ultima settimana si sono verificati 700 nuovi contagi, 43,43 ogni 100mila abitanti, e la settimana precedente erano stati 617 (38,28). Inoltre la Sardegna è la regione più indietro nelle vaccinazioni (è stato inoculato soltanto il 64,2 per cento delle dosi disponibili, contro una media nazionale dell'80 per cento) e il meccanismo di tracciamento ha mostrato molte falle. Inoltre la «zona bianca» viene considerata un privilegio (meritato) da non perdere. Così ha già raggiunto i 38mila firmatari una petizione online lanciata sulla piattaforma change.org per chiedere il «non-passa-lo-straniero» in tutta l'isola. L'arrivo di residenti di altre regioni, anche «rosse» è infatti consentito nella sezione faq del governo che risolve i dubbi relativi al Dpcm in vigore fino al 6 aprile prossimo. Ma Solinas preferisce puntare su una stretta dei controlli su chi arriva in Sardegna, con un'ordinanza che prevede l'impiego negli aeroporti e nei porti di uomini del corpo forestale e della polizia locale, che controlleranno uno a uno tutti i passeggeri che scendono da aerei e navi. Possibile anche l'utilizzo dei «barracelli», la polizia rurale sarda che conta 5mila volontari. Dall'8 marzo chi arriva sull'isola deve presentare un certificato di negatività al virus o sottoporsi a un tampone rapido. Chi si rifiuta, deve comunque effettuarlo entro 48 ore in una struttura autorizzata e comunicare l'esito negativo del tampone molecolare alla Asl competente. Proprio su questi soggetti «sospetti» saranno rafforzate le verifiche. Che al momento sembrano all'acqua di rose. «Sono arrivati da Verona dei miei conoscenti - denuncia Daniele Cocco, capogruppo di LeU in consiglio regionale - e al porto di Olbia nessuno li ha controllati». Inoltre c'è il caso di due coniugi di Onanì, nel Nuorese, rientrati in traghetto dalla Toscana qualche giorno fa e sottoposti a un test. Che ha dato esito positivo, ma nel frattempo i due erano venuti a contatto con familiari e conoscenti. Risultato: 15 persone in isolamento.

La questione sarda è sbarcata anche in Parlamento.

Il senatore di Italia Viva Giuseppe Luigi Cucca ha presentato un'interrogazione a Palazzo Madama parlando di «un'anomalia». «Potremmo per una volta essere favoriti dall'insularità - scrive Cucca - ma l'insipienza e la mancanza di coraggio dei nostri governatori ci porterà a fronteggiare un nuovo peggioramento».

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