Elezioni politiche 2022

"Il Pd ha compromesso tutto". Il j'accuse di Conte

Il giurista promette un'opposizione intransigente e lancia un messaggio: "Le battaglie per ridurre le disuguaglianze saranno la nostra stella polare". Poi il ringraziamento a Grillo: "Sempre presente" (ma nell'ombra)

"Il Pd ha compromesso tutto". Il j'accuse di Conte

Movimento 5 Stelle terza forza delle elezioni, i dati parlano chiaro. Un risultato – attorno al 17 per cento – che rallegra i vertici pentastellati, considerate le premesse di inizio campagna elettorale. Intervenuto in conferenza stampa, Giuseppe Conte ha acceso i riflettori sulla grande rimonta grillina e si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: “Tutti ci volevano fuori dal Parlamento, tutti ci davano in picchiata. La rimonta è stata significativa. Siamo la terza forza politica e quindi abbiamo una grande responsabilità”.

“Il M5s andrà all’opposizione”

Per il Movimento 5 Stelle si prefigura un ruolo di opposizione, ha precisato il giurista: “Saremo una forza di opposizione che esprimerà tantissimo coraggio e tanta determinazione. Saremo concentrati per realizzare il programma che abbiamo illustrato durante la campagna elettorale”. Il gruppo pentastellato sarà intransigente nei confronti di un governo che sarà targato centrodestra: “Il centrodestra sarà maggioranza in Parlamento ma non nel Paese. Questo cortocircuito è frutto di una legge elettorale che non condividiamo affatto”.

Giuseppi ha posto l’accento sui dati del Movimento 5 Stelle al Sud, citando i numerosi collegi uninominali portati a casa contro ogni pronostico. Tornando all’azione parlamentare, la stella polare saranno “le battaglie per ridurre le disuguaglianze”, a partire da quella tra Settentrione e Meridione. Conte ha le idee chiare sul da farsi: “Abbiamo buona parte del Paese dalla nostra parte, sono sicuro che anche dall’opposizione riusciremo a realizzare quell’agenda progressista e democratica che abbiamo indicato durante la campagna elettorale”.

Conte stronca Letta

Dopo la rottura causata dalla caduta del governo Draghi, M5s e Pd si ritrovano insieme all’opposizione. I due partiti potrebbero dialogare per condividere battaglie, ma no categorico a ritorni di fiamma: “Possiamo discutere di tutto, ma senza alcun cartello, accordo o coalizione”. Il giudizio dell’ex primo ministro sulla strategia dem è particolarmente negativo, ecco l’ennesima bocciatura per Enrico Letta: “Le scelte dal gruppo dirigente Pd hanno compromesso l’efficacia della campagna elettorale di un’offerta politica competitiva”.

Un’analisi affrontata dettagliatamente già nel corso della campagna elettorale e rinvigorita dai risultati di questa notte:“Questo gruppo dirigente del Partito Democratico può assumersi delle responsabilità per non essere riusciti a contrastare il centrodestra”. A proposito della coalizione formata da FdI, Forza Italia e Lega, Conte si è dissociato dagli immarcescibili quanto strumentali allarmi fascismo: “No a patenti di legittimità democratica”.

Non poteva mancare una battuta su Beppe Grillo. Il garante del Movimento è stato il grande assente della campagna elettorale e anche per questo motivo la sua creatura rischia di “dimenticarlo”. Ma il giurista ha speso parole al miele per il comico: “Ci siamo sentiti e aggiornati sui dati. Non l’avete visto presente nelle immagini tv, ma è stato presente nell’elaborazione del programma e ci siamo sentiti pressoché quotidianamente durante la campagna elettorale.

Lo ringraziamo, è assolutamente partecipe al progetto”.

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