Come cinque anni fa, la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, spaventa Emmanuel Macron. L'estrema destra della figlia d'arte della politica francese sembra sempre più una minaccia concreta per il presidente di Francia nella corsa per l'Eliseo. A ormai tre giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali, un sondaggio realizzato dal Cevipof di Science Po, Fondation Jean Jaurès, Ipsos e Le Monde, dal 2 al 4 aprile, al primo turno Macron otterrebbe 26,5% dei consensi, invece del 28% registrato dal 21 al 24 marzo, mentre Le Pen raggiungerebbe quota 21,5%, contro 17,5% due settimane prima. Al terzo posto c'è Jean-Luc Mélenchon al 16%, in crescita di due punti percentuali, seguito da Eric Zemmour al 10% (-1,5%) e Valérie Pécresse all'8,5 % (-1,5%).
Una tendenza confermata da un'altra indagine, quella di Kantar Public - Epoka per Le Figaro, secondo la quale il divario fra i due candidati si riduce non soltanto nelle intenzioni di voto, ma anche per quanto riguarda i potenziali elettori. Per Macron sono pari al 39% (tanti gli intervistati che hanno detto di votare «probabilmente», «con buone probabilità» o «certamente» per Macron domenica). Il 38% ha affermato che voterà «probabilmente», «con buone probabilità» o «certamente» per Le Pen.
Il terzo posizionato in tutti i sondaggi, Jean-Luc Melenchon, ottiene invece il 29% di voti potenziali. Per Le Pen - ha spiegato a Le Figaro la direttrice di Kantar Public France, Laure Salvaing - questi numeri rappresentano una «dinamica molto chiara e solida» a suo favore. Nel 2017, a pochi giorni dal voto, Macron aveva un elettorato potenziale del 45%, mentre Le Pen aveva il 30% di voti potenziali. La candidata del Rassemblement National è quindi cresciuta di 8 punti in 5 anni. Un probabile ballottaggio fra Macron e Le Pen diventa, pertanto, molto più arduo per il presidente uscente.
La preoccupazione cresce dunque all'interno dell'Unione europea, spesso al centro degli attacchi di Marine Le Pen e finanziata da una banca russa nel 2017 e da una ungherese in questa tornata elettorale. Secondo la vicepresidente della Commissione Ue Vera Jourova, «Le Pen si è venduta a Putin da tempo e può diventare presidente della Francia».
«La Russia sostiene i gruppi di estrema destra, cosa che porta alla polarizzazione nelle società europee. Mosca e i gruppi estremisti europei hanno dei collegamenti tra loro, sappiamo che c'è stata una serie di finanziamenti tra Mosca e questi movimenti».
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