Milano - Conto alla rovescia per l'autonomia. È in dirittura d'arrivo e s giorni dovrebbe andare in Consiglio dei ministrila richiesta di maggiori poteri alle Regioni (per ora del Nord). Lo ha assicurato ieri il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, parlando alla scuola di formazione politica della Lega. L'autonomia - ha detto Salvini - «arriva entro l'anno per fare pagare meno tasse e spendere meglio e più vicino ai cittadini i soldi che se finiscono nel calderone centrale magari non sempre vengono spesi bene». Il leader leghista ha risposto così, accogliendole, alle richieste dei governatori di Lombardia e Veneto - che su questo hanno votato un referendum poco più di un anno fa - ma ha voluto rassicurare anche sulla possibilità di una riduzione delle tasse, su cui anche ieri è sorto un piccolo-grande giallo nel governo.
La questione delle risorse è cruciale, ed era stata finora al centro dell'ennesimo, immancabile dissidio fra Lega e M5s, tanto che la ministra per il Mezzogiorno, Barbara Lezzi, aveva dichiarato che le richieste di autonomia «non saranno uno strumento per favorire alcune regioni piuttosto che altre». A giudicare dalle certezze manifestate ieri, Salvini sembra aver superato queste resistenze. E ha garantito anche sui tempi, come premeva al governatore lombardo Attilio Fontana. «Se non sarà il 20 sarà il 21 - ha detto - ma penso di sì, contiamo di farcela entro Natale».
E alla domanda su quale tipo di autonomia sarà scelta, ha spiegato che «se è vera autonomia ognuno fa il suo percorso». «Il Veneto segue la strada veneta - ha aggiunto - gli altri sceglieranno la loro via, non ci può essere un'autonomia uguale per tutti altrimenti che autonomia è?».
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