Pier Silvio chiude il caso Giambruno

L'ad di Mediaset: "Dispiaciuto per Striscia ma niente dietrologie. Sono vicino a Giorgia"

Pier Silvio chiude il caso Giambruno
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«Sono molto vicino a Giorgia e sono molto dispiaciuto». Con poche parole Pier Silvio Berlusconi chiude il caso Giambruno che ha tenuto banco per giorni. E lo fa in un'intervista concessa a Bruno Vespa per la stesura del libro «Il rancore e la speranza» che uscirà nelle librerie l'8 novembre. Non è certo stato facile per l'amministratore delegato di Mediaset intervenire sulla questione: da una parte c'è una donna e presidente del Consiglio dei ministri la cui vita privata è stata travolta da una trasmissione dell'azienda che lui governa («Striscia la notizia»), dall'altra c'è la libertà, la potenza e la forza economica di chi quel programma l'ha inventato e lo realizza da 36 anni e cioè Antonio Ricci, dall'altra ancora un suo dipendente, Andrea Giambruno, che si è comportato in maniera censurabile ma che è pur sempre il compagno (ex) della premier. Così il figlio di Berlusconi ha deciso di parlarne per la prima volta in occasione del libro di fine anno del giornalista Rai. «Tutte le dietrologie sono ridicole. Su questo tema non ho altro da aggiungere», ha concluso. Insomma l'obiettivo è quello di ricucire le ferite che gli audio e i video, in cui si vedeva Andrea Giambruno molestare verbalmente alcune colleghe, hanno provocato sia a liello aziendale sia a livello politico. Dopo la netta scelta della premier di rompere la relazione con il giornalista Mediaset (che è stato tolto dalla conduzione di «Diario del giorno» di Rete4), si è scatenato infatti un putiferio di illazioni e dietrologie secondo cui ci sarebbero i cattivi rapporti tra Fratelli d'Italia e Forza Italia alla base della decisione di Ricci di far vedere i fuori-onda.

Comunque, chiunque conoscesse minimamente Antonio Ricci saprebbe che non solo non si fa telecomandare da nessuno, ma si diverte come un matto a creare il caos nei potentati politici, economici o altro. «Non esiste il rovina-famiglie - ha ribadito ieri il patron di Striscia ospite di Un Giorno da Pecora su Radio1 - le famiglie si rovinano da sole e poi si dà la colpa all'evidenziatore che non rovina niente». E ha aggiunto: «La Meloni mi deve ringraziare perché, secondo me, le ho fatto una bella alzata per poter uscire da una situazione. Io non avevo mai visto una cosa del genere (si riferisce a quanto combinava Giambruno, ndr). Intuivo, sapevo che nelle redazioni, me lo avevano raccontato delle giornaliste, succedessero cose del genere». Infine: «Se parla Giambruno è un casino. Lui, comunque, esce rafforzato da questa vicenda».

Invece, Pier Silvio spera che la vicenda sia chiusa, soprattutto perché da salvaguardare sono le aziende della galassia Fininvest. Nell'intervista a Vespa ha ricordato, tra l'altro, di quando si andò vicino alla vendita dell'azienda nel 1998 a Rupert Murdoch («Facemmo pesare la nostra opinione, mia e di Marina, ma la decisione è stata ovviamente di nostro padre») e ha parlato del futuro puntando l'attenzione sul via libera giunto dall'Antitrust europeo perché il gruppo Media for Europe possa eventualmente assumere il controllo della tedesca Prosiebensat.

«Il progetto -ha concluso è costruire una grande piattaforma europea per la distribuzione di contenuti e per la vendita della pubblicità, che abbia dimensioni e tecnologie tali da farci sedere allo stesso tavolo dei giganti del web».

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