"Lavorare ai due Stati. Ma il dialogo è rotto"

Il Papa: "Riconoscere la Palestina può aiutare"

"Lavorare ai due Stati. Ma il dialogo è rotto"
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Il riconoscimento della Palestina "potrebbe aiutare ma in questo momento non si trova dall'altra parte volontà di ascoltare e quindi il dialogo è rotto mentre continua la campagna nella città di Gaza". Lo ha detto ieri sera Papa Leone XIV ai giornalisti uscendo da Villa Barberini a Castel Gandolfo, chiarendo la sua posizione sul conflitto in corso in Medioriente in un momento mai così difficile. Prima di rientrare in Vaticano Prevost ha evidenziato che "sempre più stati riconoscono lo stato di Palestina, gli Stati Uniti saranno l'ultimo penso". Sulla soluzione due popoli-due Stati, possibile chiave di volontà per un futuro pacifico, il Pontefice conferma che "la Santa Sede ha riconosciuto la soluzione dei due Stati già da molti anni. Bisogna cercare la maniera per rispettare tutti i popoli con i loro diritti. Si deve lavorare alla soluzione dei due Stati". Il Papa ha fatto anche sapere di aver comunicato con la Parrocchia di Gaza nella giornata di ieri: "Stanno bene grazia a Dio".

Papa Leone XIV ha affrontato anche il tema relativo all'altro conflitto, quello che da oltre tre anni sta insangunando l'Ucraina. "Qualcuno sta cercando una escalation ogni volta più pericolosa", riferendosi agli sconfinamenti di aerei da guerra e droni sui cieli europei. "Io ancora insisto sulla necessità di lasciare le armi e avvicinarsi al tavolo di dialogo", ha detto il Papa. "C'è chi dice che l'Europa è

troppo debole in questa fase? - ha aggiunto Prevost - Se

fosse veramente unita potrebbe fare tanto". Al Pontefice viene fatta una domanda sul riarmo ma Leone, su questo, non si schiera: "Queste sono questioni politiche anche per pressioni da fuori Europa, meglio non commentare".

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