Ci mancavano solo i deliri di Christian Raimo, docente, scrittore e opinionista televisivo con una particolare vocazione per le polemiche fuori luogo. Secondo voi poteva non accodarsi alla lunga lista degli ecosciacalli? Poteva perdere l'occasione di lucrare qualche follower propalando ecoballe e qualunquismo altamente inquinante? Ovviamente no. Con 14 vittime accertate e gli uomini della Protezione Civile che ancora cercano superstiti, per Raimo è il momento giusto per accendere una polemica ultra ambientalista e anti capitalista. Perché tutto fa brodo, anche le tragedie e le vittime, per fare un po' di casino e ritagliarsi dieci minuti di attenzione. Così, ieri, Raimo ha pubblicato su Facebook un post in cui fa sfoggio di tutto il suo cattivissimo buonismo, che poi è la forma superiore di perfidia, in quanto mascherata di peloso samaritanesimo: «Il governo dell'Emilia Romagna, ossia una cultura politica che continua a esaltare la motoristica in un mondo in cui dovremmo avere meno auto, che continua a esaltare la turistificazione selvaggia in un mondo in cui soffochiamo di overtourism, che esalta gli allevamenti intensivi in un mondo in cui dovremmo diminuire il consumo di carne, cosa mai potrà andare storto?». Avviso ai lettori: non è un falso, non è un profilo fake creato da uno squadrone digitale di sordidi fascisti e fino a ieri - purtroppo per lui - Raimo non aveva denunciato alcun hackeraggio del suo profilo. Innanzitutto ci teniamo a bisbigliargli una cosa nell'orecchio, per non far scoprire a nessuno questo gran segreto custodito gelosamente per più di mezzo secolo: il governo della capitalistissima Emilia Romagna è dalla nascita della Repubblica saldamente nelle mani di quella sinistra della quale Raimo è un vessillifero indefesso. Lo scrittore romano, senza alcuna esitazione, ha trovato i responsabili della tragedia climatica: i motori, cioè le eccellenze mondiali della motor valley; la tradizionale ospitalità della zona che attira turisti da ognidove e l'allevamento degli animali, che contribuisce a un'altra eccellenza locale: il cibo. Il nesso causa-effetto ovviamente è inesistente. Solo nella testa di Raimo i prosciutti, le auto e i turisti tedeschi hanno provocato una catastrofe climatica.
La questione è ben più complessa e non è riconducibile a quello che è accaduto solo negli ultimi decenni e, certo, è necessaria una maggiore tutela dell'ambiente. Ma Raimo voleva solo lanciare la solita crociata pauperista e comunista in favore di una decrescita che è tutto fuorché felice. Solo che, questa volta, lo ha fatto sulle spalle degli abitanti di una terra martoriata.
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