Il pranzo in diretta tv diventa un caso. Meloni non ci sta: "Polemica sul nulla"

A "Domenica In" per sostenere la cucina italiana. Ira a sinistra: "Spot di teleregime"

Il pranzo in diretta tv diventa un caso. Meloni non ci sta: "Polemica sul nulla"
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da Roma

La campagna elettorale è entrata nel vivo. E non solo quella delle imminenti regionali, che si aprirà già domenica e lunedì con il voto nelle Marche, a cui seguiranno di qui a fine novembre Calabria, Campania, Puglia, Toscana, Valle d'Aosta e Veneto. In tutto andranno alle urne circa venti milioni di italiani, un terzo del Paese. Ma, ormai da diversi giorni, il registro sul quale si muove Giorgia Meloni sembra essere focalizzato su una corsa ben più lunga, destinata ad arrivare al traguardo solo nella primavera del 2027, quando si terranno le prossime elezioni politiche. Alle quali la premier ambisce di arrivare avendo portato a casa l'invidiabile record di governo più longevo della storia italiana (il 20 ottobre scavalcherà il Craxi I e si piazzerà al terzo posto dopo il Berlusconi II e il Berlusconi IV).

Meloni si muove secondo una modalità a due velocità. La prima è quella identitaria dell'intervento di chiusura di Fenix, la quattro giorni organizzata all'Eur da Gioventù nazionale, il movimento giovanile di Fdi guidato da Fabio Roscani. Un comizio focalizzato sull'uccisione di Charlie Kirk, l'attivista Maga colpito a morte sul palco della Utah Valley University perché, dice la premier, "smontava la narrazione del mainstream con la logica". Il registro è quello dell'ultima settimana, focalizzato sulla contrapposizione tra "noi" e "loro", quelli che "festeggiano" la morte di Kirk. In piena sintonia con un altro comizio che si svolge quasi in contemporanea, quello di Matteo Salvini che poco dopo Meloni interviene sul palco della kermesse leghista a Pontida, aperta proprio da un video in memoria di Kirk.

Tra gli applausi, i cori e le ovazioni della platea di casa, Meloni evoca le Br e la drammatica uccisione di Sergio Ramelli. "Non abbiamo avuto paura ai tempi in cui potevi essere ammazzato a colpi di chiave inglese per aver scritto un tema sulle Brigate rosse. Non abbiamo paura oggi e non avremo paura domani", dice la premier. Il tono è sempre grave e intenso. E l'unica digressione leggera che si concede Meloni è una battuta sul derby di Roma che incombe, tanto che sul finire del suo intervento c'è chi inizia ad allontanarsi per arrivare in tempo a casa: "Vado a conclusione perché c'è una partita importante e non voglio fare la fine di Fantozzi con La corazzata Potëmkin e le radioline".

Neanche un'ora dopo, Meloni è seduta a tavola al Tempio di Venere a Roma per promuovere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell'Unesco. È la seconda modalità, quella pop e destinata non solo ai suoi elettori ma a una platea ben più ampia. Quella di Domenica In, il salotto nazional-popolare della tv pubblica. Con il Colosseo sullo sfondo, tra Sabrina Ferilli e Paolo Bonolis, Meloni sorride e racconta a Mara Venier di come il pranzo della domenica le ricordi le pastarelle della nonna. Seduti alla tavola allestita da Massimo Bottura ci sono anche i ministri Francesco Lollobrigida e Alessandro Giuli e pure il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Apriti cielo. D'altra parte, esattamente cinque anni fa, la premier si scagliò contro l'allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte che aveva in programma di presentarsi nel salotto di Domenica In la settimana prima del referendum sul taglio dei parlamentari. "Benvenuti in Corea del Nord", scrisse Meloni su Facebook chiedendo l'intervento dell'Agcom.

Inevitabili, quindi, le critiche dell'opposizione. Attacca la segretaria del Pd Elly Schlein. La premier, dice, usa "l'ammiraglia della sua TeleMeloni" per spiegare "quali pasticcini preferisce mangiare la domenica", a sette giorni dal voto nelle Marche e alla vigilia dell'Assemblea generale dell'Onu, mentre "Canada, Regno Unito e Australia annunciano il riconoscimento della Palestina". E il M5s parla invece di "vergognoso Meloni show".

La premier replica a tarda sera via social.

"Polemica sul nulla, sono intervenuta per circa 80 secondi - scrive su Facebook - per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell'Unesco insieme al sindaco del Pd Gualtieri che ha parlato subito dopo di me. Sono lontani i tempi in cui, nello stesso programma, il premier del Pd si faceva intervistare per 45 minuti".

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