Putin malato? Una diagnosi da ciarlatani

La speculazione cronica su Putin riflette non solo curiosità, ma anche un desiderio di prevedere instabilità nel Cremlino

Putin malato? Una diagnosi da ciarlatani

Storicamente la condizione fisica delle figure di potere, presidenti o pontefici, è sempre stata al centro di un'attenzione morbosa con speculazioni o ipotesi diagnostiche e spesso prognosi che divengono terreno fertile per complotti. Ogni gesto, una macchia sulla mano, un segno sul viso o un tremore vengono analizzati nel rivelare presunte malattie tenute nascoste. Giovanni Paolo II fu oggetto di indiscrezioni mediatiche che amplificavano ogni suo passo incerto o pausa nel discorso, trasformando la fragilità umana comune a tutti noi in una ossessiva discussione sulle capacità di guida della Chiesa. Più recentemente Papa Francesco ha visto le sue recenti ospedalizzazioni per polmonite e infezioni polmonari diventare materia di speculazioni su una salute "critica" ben prima della sua morte. Un cerotto sul volto del nostro Presidente Mattarella mesi orsono ha alimentato una teoria del neo "inesistente" tra i soliti complottisti. Tra i presidenti USA, Franklin D. Roosevelt nascose la sua poliomielite per decenni, mentre Richard Nixon lottò con flebiti e altri disturbi durante il suo mandato, alimentando dubbi sulla sua capacità di leadership, Joseph Biden sulle capacità cognitive negli ultimi mesi del mandato. Non esente l'Attuale Presidente Donald Trump con le speculazioni sugli ematomi della mano. Tuttavia segretezza e gossip non è solo curiosità, ma riflette l'ansia collettiva su come una malattia possa destabilizzare equilibri geopolitici soprattutto se interessa leader di superpotenze in tempi di guerra come ad esempio Vladimir Putin. Presidente dal 1999, da almeno un decennio, circola la narrazione di un leader in declino fisico con speculazioni che hanno raggiunto l'apice nel 2022 dopo l'invasione dell'Ucraina.

Diverse voci lo dipingono affetto da patologie terminali come il cancro alla tiroide o al pancreas, o persino il morbo di Parkinson. Ad ogni comparsa pubblica foto e video vengono analizzati da "esperti" più o meno amatoriali che intravedono, descrivono gonfiore facciale, presunti tremori alle mani con diagnosi di disturbi neurologici od endocrini. Qualcuno si è spinto ad ipotizzare immunodepressione per le distanze particolarmente insolite che tiene negli incontri.

Da un punto di vista medico, è essenziale distinguere tra evidenze cliniche e congetture. Non disponiamo di cartelle cliniche ufficiali o esami diagnostici pubblici per ovvie ragioni di privacy e sicurezza, ma possiamo basarci su osservazioni visive e comportamenti pubblici. Putin, nato nel 1952 e oggi un settantatreenne che appare in buona forma fisica per la sua età. Putin ha spesso vantato la sua routine di esercizio fisico tra nuoto, judo, hockey, come chiave per il suo aspetto giovanile. Sicuramente come molti sopra i 65 anni avrà qualche patologia, gestita con terapia medica. In Italia sopra i 65 anni il 97% delle persone riceve almeno una prescrizione ed oltre i due terzi assume non meno di 5 farmaci. Sicuramente Putin ha più possibilità di molti altri di controlli e terapie.

La sue apparizioni recenti, come quella in Alaska con Trump in agosto o al vertice con Xi Jinping a settembre, lo mostrano attivo, con un colorito roseo, sano e movimenti regolari e fluidi. In Alaska sicuramente stravagante la raccolta e conservazione di liquidi biologici, ma comprensibile per tutelare una privacy su qualunque tipo di malattia per un leader dell'ex Unione Sovietica.

L'ex presidente del Consiglio D'Alema di ritorno dalla Cina ha riferito invece di un Putin visibilmente affaticato, sorretto. Purtuttavia la lunga camminata di gruppo con i leader presenti in piazza Tiananmen, mostrata nelle riprese, stona con seri problemi di salute ed imminente morte. In quel contesto è stato addirittura captato in una conversazione a microfoni aperti su temi di longevità, discutendo di trapianti di organi e della possibilità di vivere fino a 150 anni, intepretato dai più come fine vicina, ma forse segno di ottimismo piuttosto che di declino.

Il gonfiore facciale osservato in passato potrebbe essere attribuito a steroidi per allergie o semplicemente a ritenzione idrica, non necessariamente a un tumore. I tremori? Potrebbero derivare da stress o caffè, non da Parkinson, che richiederebbe sintomi progressivi come rigidità e bradichinesia, non osservati in modo consistente. Si e parlato di tumore alla tiroide in fase terminale per una sospetta cicatrice sul collo. Cicatrice a dire il vero non evidente con chiarezza, non presente in altre occasioni atipica per un intervento sulla tiroide, soprattutto per un carcinoma avanzato ed aggressivo che certamente non avrebbe consentito questa qualità e durata di vita.

La speculazione cronica su Putin riflette non solo curiosità, ma anche un desiderio di prevedere instabilità nel Cremlino un "effetto successione" che potrebbe alterare dinamiche globali. La vera curiosità dovrebbe essere sul chi dopo Putin semmai. Dovremmo focalizzarci su fatti: Putin appare sano, attivo e longevo, e qualsiasi vera malattia emergerebbe solo da fonti ufficiali. In un mondo di leader invecchianti, la vera lezione è promuovere trasparenza sanitaria, come fece Papa Benedetto XVI dimettendosi per limiti fisici nel 2013.

Come ha fatto il nostro Ministro della Difesa Crosetto rivelando senza se e senza ma una procedura alla quale è stato sottoposto. Solo così, la salute cessa di essere un'arma politica e torna a essere una questione umana di aiuto a tutti, anche per la prevenzione.

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