- sul grande mistero della missione russa in Italia in occasione del coronavirus, quando cioè ci mandarono 104 tra militari, medici e infermieri, vorrei dire una cosa: ma una potenza come la Russia, che ha decine di spie sparse per il territorio europeo, invierebbe davvero un gruppo di 007 in un convoglio i cui nominativi sono registrati dal Belpaese e le cui mosse vengono registrate passo passo dall'Esercito italiano? Se Mosca ha un'ambasciata a Roma, con tanto di personale proprio, avrà altri modi per infiltrare delle spie, no?
- Alessandro Orsini prova ad entrare nella mente di Putin e dice una cosa interessante: "Io credo che Putin stia ancora combattendo con le mani dietro la schiena. Siccome vuole occupare tutta l’Ucraina, tende a inimicarsi il meno possibile la popolazione civile, altrimenti avrebbe iniziato a bombardare a tappeto le città. E ancora: “È plausibile che voglia tenere per sé il Donbass e la parte meridionale dell’Ucraina, quella che dà sul mare. Salvo imprevisti, cercherà di liberarsi di Zelensky per insediare a Kiev un governo amico”. Vero? Falso? Lo capiremo solo tra qualche giorno. O chissà tra qualche mese
- grande post di Toni Capuozzo sulle due propagande nella guerra in Ucraina. Come normale che sia, in guerra sia Mosca che Kiev fanno ricorso a racconti "di parte". Non bisogna scandalizzarsi, solo non occorre fare l'errore di condannare una propaganda e cascare nell'altra
- sentite quello che ha da dire Alberto Clò, che di energia se ne intende. Primo: sostituire il gas russo si può, "ma non nell'arco di breve tempo". Secondo: il prezzo dell'energia restarà alto per diverso tempo. Terzo: dire addio al petrolio russo è una stupidaggine, servono anni. Possiamo raccontarci quello che vogliamo, ma è qualcosa con cui dovremo fare i conti. E che - per evitare una crisi economica - dovremo affrontare in qualche modo. E con del sano realismo
- sobria intervista a Ben Ferencz, 102enne avvocato accusatore dei nazisti nel processo di Norimberga. La sua soluzione alla guerra in Ucraina, e non solo, è semplice: Putin "non puoi convincerlo, devi ucciderlo"
- Zelensky vuole sottoporre l'eventuale accordo con la Russia ad un referendum popolare. Direte: "bene", "bravo", "così si fa". Però va fatta una domanda: perché questa scelta? Se il referendum dovesse perdere, significherebbe continuare la "guerra".
I cittadini sarebbero in grado di "bocciare" un qualsiasi accordo, anche il peggiore e politicamente meno favorevole a Zelensky?- avevo scritto altro, ma il computer si è suicidato e ho perso tutto. Quindi versione breve, ci vediamo domani
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