Quelli che "Putin non ci attacca". L’imbarazzo di Conte e compagni

Quando i fan di Vladimir liquidavano le minacce del Cremlino come barzellette. Il leader 5s: "Pure la Russia vuole la pace". Travaglio: "Armarci contro Mosca? Fa ridere"

Quelli che "Putin non ci attacca". L’imbarazzo di Conte e compagni
00:00 00:00

Tra imbarazzi, mezzi silenzi e generici inviti a mantenere "il sangue freddo", lo sconfinamento dei droni russi in territorio polacco è anche una sveglia per chi, in Italia, ha sempre minimizzato la minaccia di Mosca. Non sono mancati, in questi anni, politici, commentatori ed esperti che hanno sempre liquidato come "bufala" o "barzelletta" il pericolo di una Russia potenzialmente in grado di attaccare l'Europa e la Nato. C'è Giuseppe Conte, che ora invita alla prudenza. Parla dell'operazione in Polonia come di "una provocazione", ma ci tiene a dire che "bisogna reagire con grande sangue freddo". Poi ammette: "Putin continua assolutamente a dettare la legge di chi si ritiene più forte e di chi vuole conseguire conquiste sul campo". Sulla stessa linea Angelo Bonelli, Avs: "Non rispondere alla provocazione russa". Ma l'ex premier non ha mai creduto fino in fondo al pericolo russo. Come quando, a settembre del 2022, diceva: "La pace va costruita, nessuno ci dica che Putin non la vuole. La pace va costruita giorno dopo giorno". E ancora, molto più di recente, a maggio scorso, tagliava corto: "È folle pensare che Putin voglia invadere l'Unione Europea". Dall'attuale M5s a chi grillino lo è stato nel passato. Un nome su tutti? Alessandro Di Battista. "Dibba", il 25 marzo, in un lungo video sul suo canale Youtube si avventurava in un articolato ragionamento sul conflitto in Ucraina. Il succo tutto sintetizzato in questo pensiero: "La Russia non ha interesse ad attaccarci". E, anzi, è "l'Europa che sta preparando le basi per la guerra". Riflessioni riproposte dall'ex deputato, sempre in prima linea contro Israele, in un articolo pubblicato sul suo blog il 7 luglio. Parafrasando le parole pronunciate da Vladimir Putin al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, il Che Guevara di Roma Nord spiega: "Ad ogni modo Putin, quello descritto come il nuovo Hitler pronto a invadere l'Europa occidentale o ad attaccare la Nato, ha detto che la narrazione europea è falsa. Che i russi non hanno alcun interesse ad attaccare un Paese dell'Alleanza Atlantica e che questa balla serve solo a togliere denari dai bilanci degli Stati europei o Nato per farli arrivare alle grandi fabbriche di armi (le prime 5 sono statunitensi)". Quindi la conclusione: "Ha detto questo, e temo abbia ragione". La minaccia russa? "Una barzelletta", spiegava negli stessi giorni il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio. È, semmai, il "Rearm" a essere "un favore alla Germania". E ancora Travaglio: "la Russia vuole invadere l'Europa? Non è vero".

Dal direttore a uno dei commentatori di punta del Fatto, il professor Alessandro Orsini. "Ministri e giornalisti dicono che la Russia attaccherà un Paese europeo della Nato entro cinque anni. Però non dicono quale Paese la Russia intende attaccare e non dicono quale sarebbe il fine dell'attacco. Un discorso pubblico, per essere razionale, dovrebbe essere formulato in questo modo: "Entro cinque anni la Russia attaccherà la Sicilia per conquistare la base di Sigonella". Questa frase è razionale perché indica il Paese attaccato (l'Italia) e il fine dell'attacco (la conquista di Sigonella)", scriveva il docente sul suo profilo Facebook per dimostrare la presunta irrazionalità delle preoccupazioni sulle mire di Mosca. Qualche giorno prima, ancora sui social: "La storia che la Russia minaccia l'Europa è una bufala". Questa la versione di ieri: "Droni russi nello spazio aereo della Polonia contro missili della Nato contro il territorio della Russia. In uno Stato satellite della Casa Bianca, con un sistema dell'informazione sulla politica internazionale profondamente corrotto, il primo fatto è molto più grave del secondo".

Grave, ma non gravissima l'incursione russa, quindi. Profetico Piergiorgio Odifreddi, martedì alla Festa del Fatto: "Dire che dobbiamo armarci per paura di Putin fa ridere". Qualche ora dopo c'è stata la violazione russa.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica