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Quell'asse tra Landini e Conte per sfasciare la manovra

I leader di Cgil e 5S salgono insieme sulle barricate: "Cancellando il reddito, il governo colpisce i poveri"

Quell'asse tra Landini e Conte per sfasciare la manovra

Eppur si muovono. Mentre il Pd si arrovella sul prossimo congresso, tra tatticismi, strategie e giochi di correnti, alla sinistra dei dem si agitano Maurizio Landini e Giuseppe Conte. L'ex sindacalista rosso dei metalmeccanici e l'ex avvocato in pochette; il leader della Cgil e il capo del M5s da mesi giocano in tandem. E la strana coppia è tornata a riunirsi ieri. L'obiettivo? Costruire un'asse di opposizione dura al governo di centrodestra, a partire dalle mobilitazioni contro la manovra di bilancio.

Il segretario della Cgil arriva in mattinata a via di Campo Marzio, Roma, sede nazionale dei pentastellati. Giacca, maglione e camicia, Landini viene ricevuto nell'elegantissimo quartier generale grillino a due passi da Montecitorio. Ad aspettarlo ci sono Conte e i due capigruppo del Movimento alla Camera e al Senato, Francesco Silvestri e Barbara Floridia. Con loro altri «big» come l'ex ministro Stefano Patuanelli. Insomma, il cantiere è aperto, la convergenza totale. A partire proprio dal reddito di cittadinanza. Infatti il vertice con il numero uno del sindacato di sinistra arriva a tre giorni dalla manifestazione stellata a Napoli in difesa del sussidio. «Consideriamo un errore clamoroso pensare di andare al superamento del reddito di cittadinanza», mette subito in chiaro Landini. Il tutto mentre il Pd evita l'argomento, diviso com'è tra l'approccio dei riformisti del partito e quello della Left, incarnata al momento dalla candidatura di Elly Schlein. La misura simbolo dei grillini «si può migliorare» - argomenta ancora Landini - ma «è impensabile abolirla». La Cgil fa l'occhiolino anche al salario minimo, altro cavallo di battaglia storico dei pentastellati. «Riteniamo che c'è un primo tema che questo governo deve affrontare e si chiama salario», continua Landini. Che usa toni speculari a quelli utilizzati da Conte in campagna elettorale e nelle ultime settimane: «La gente non arriva a fine mese e il lavoro dipendente sta pagando un prezzo altissimo e in questa legge di bilancio l'aumento dei salari non c'è». Parole aspre contro la manovra pure dal leader dei Cinque Stelle. «Oggi anche Bankitalia boccia la manovra dopo la Corte dei Conti, dopo Confindustria e tante autorità indipendenti. In questo modo viene cancellato il reddito di cittadinanza», sentenzia Conte. M5s e Cgil parlano di un governo che «colpisce i poveri».

Landini depista sulla natura politica del vertice con Conte: «Noi non ci rivolgiamo solo a una forza politica perché il lavoro deve interessare tutte le forze politiche». E insiste: «Altri componenti della segreteria si stanno incontrando con una delegazione di Fratelli d'Italia, domani con la Lega, nei giorni scorsi abbiamo visto il Pd». E però solo con il M5s «c'è un terreno comune e importante di iniziativa». Dopo l'incontro tra Fdi e i vertici della Cgil, risponde il capogruppo dei meloniani alla Camera Tommaso Foti, secondo il quale le accuse del sindacato «ignorano le misure varate in favore delle fasce sociali più deboli». Dal governo il sottosegretario a Palazzo Chigi Giovanbattista Fazzolari di Fdi invita Conte a non bluffare: «Ho visto un filmato diffuso da Conte di una signora con sei figli. Conte dovrebbe sapere quali sono le modifiche.

Noi abbiamo detto che cambia solamente per i soggetti tra i 18 e i 59 anni senza figli minori a carico e occupabili, se il M5s va in giro a raccontare che togliamo i soldi ai minori in difficoltà diventa tutto più complicato».

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