
Una parte dei dipendenti di Vanity Fair Usa (vorremmo sapere quale ma possiamo provare a immaginarlo) ha minacciato le dimissioni perché il nuovo direttore della testata, Mark Guiducci, ha accarezzato l'ipotesi di mettere in copertina Melania Trump. "Non normalizzeremo questo despota e sua moglie" è stata la sdegnata motivazione degli improbabili fuggiaschi (il primo commento della stampa americana è stato "figuriamoci se qualcuno rinuncia a un posto come Vanity..."). Ora, tutto si può dire di Melania, tranne che sia la moglie di Trump.
Come un'altra famosa first lady italiana ben prima di lei, l'ex modella slovena ha scelto la via passivo-aggressiva per prendere le distanze dal marito, ma accidenti se le ha prese. Come dimenticare la tesa del cappello talmente larga da impedire alle labbra arricciate e poco invoglianti del consorte di atterrare sulle sue il giorno del giuramento da presidente al secondo mandato? O i revenge dress, o le presenze misurate e le ancor più calcolate assenze accanto a quell'ingombrante compagno accusato un po' di tutto? (in otto mesi di presidenza del tycoon è apparsa pubblicamente solo 19 volte e diserta di continuo la Casa Bianca). È vero, Melania non si è mai sfogata con i giornali, non ha mai preso pubblicamente posizione contro le cadute di stile del marito, non ha chiesto ufficialmente il divorzio. Questo per quanto riguarda la sua scomoda unione coniugale che, ricordiamo, è scomoda innanzitutto per lei prima che per chiunque altro, giornalisti di Vanity compresi. E sembra, ciononostante, che per quanto sia possibile portare il comandante in capo a più miti consigli, la first lady lavori nell'ombra per smussare le sue categoriche posizioni su Ucraina e Gaza.
Per il resto, è riuscita a dimostrare in ogni modo che è ben lungi dall'essere la signora Trump. Se lo avesse fatto a voce più alta, con toni meno eleganti e modi meno sottili, forse gli intransigenti di "Hypocrisy Fair" si sarebbero schierati dalla sua parte ma solo per avere un'altra occasione di colpire il tycoon.
E adesso non si sarebbero barricati dietro questa ridicola sommossa alla quale sono i primi a credere tiepidamente. Raramente il mondo è stato pieno di "nemici" come in questo momento storico. Sbagliare battaglia (e bersaglio) è persino più difficile che idiota. Eppure è evidente che qualcuno ci riesce.