
Matteo Ricci non convince la base grillina. Nonostante il sostegno annunciato da Giuseppe Conte alla candidatura del dem alla presidenza delle Marche, tra i militanti del M5S serpeggiano ancora dubbi e malumori. L'inchiesta Affidopoli continua a far discutere. E i social diventano una valvola di sfogo. Più di qualche attivista, nel gruppo Facebook "Movimento 5 Stelle Marche", chiede a gran voce di ritirare l'appoggio all'esponente del Pd. "Andiamo soli e candidiamo Francesca Albanese", scrive un sostenitore. Commenti di questo tipo, tutti visibili pubblicamente, non sono isolati: se ne trovano a decine. Lorella Schiavoni, già referente del Movimento ad Ancona, si è dimessa a fine luglio. Ufficialmente per "motivi personali". Ma c'è chi interpreta il suo passo indietro come una reazione alla linea impressa da Conte su Ricci. Gabriele Santarelli, ex sindaco grillino di Fabriano, ha apertamente criticato l'ex premier via social, soprattutto per le regole sulle candidature alle Regionali. L'obiettivo del tandem RicciSchlein era inglobare l'8% circa ottenuto dai 5S cinque anni fa. Un traguardo che, viste le tensioni interne al partito di Conte, appare oggi fuori portata. Ma le elezioni regionali di questo autunno non riguardano solo le Marche. Pasquale Tridico, ex presidente dell'Inps, simbolo del reddito di cittadinanza e oggi europarlamentare M5S, ha sciolto la riserva: è pronto a correre in Calabria. Proprio oggi si terrà il vertice che potrebbe renderne ufficiale la candidatura. Tra chi è in attesa, anche Italia Viva di Matteo Renzi, che alle ultime Europee in Calabria ha raccolto il 7%. "Aspettiamo il nome", fanno sapere da Iv. Avs avrebbe preferito Flavio Stasi, sindaco movimentista di Corigliano-Rossano, ma è inviso a una parte consistente del Pd, che non ha indicato alcun candidato proprio. In Toscana, dopo la sigla del patto tra l'uscente Eugenio Giani, che si ricandida, e la pasionaria 5s Paola Taverna, i giochi sembravano fatti. Il leader di Azione Carlo Calenda, nella serata di ieri, ha fatto sapere di non essere disposto a far parte di una coalizione in cui il programma viene definito solo da Pd e 5s: "Giani - scrive - ha firmato un accordo con il M5S che prevede assurdità, redditi di cittadinanza, no alle infrastrutture. Nessuno di questi punti è stato discusso o negoziato con Azione". Ma le trattative potrebbero iniziare oggi. E Calenda potrebbe cambiare posizione. In Campania il candidato del "campo largo" sarà Roberto Fico, già presidente della Camera. Schlein è però destinata a ingoiare il boccone amaro di Piero De Luca, figlio di Vincenzo, come coordinatore regionale del Pd. Capitolo centrodestra: su Marche e Calabria la discussione è chiusa con la conferma degli uscenti Francesco Acquaroli e Roberto Occhiuto, entrambi dati in largo vantaggio dai sondaggi.
In Toscana toccherà al sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, che è al fianco di Giorgia Meloni sin dai tempi del giovanile di An. Puglia, Campania e Veneto restano nodi da sciogliere. Gli incontri decisivi, con Giorgia Meloni presente, a settembre.