"Rimpatri e via Siri", "Provoca". Altro scontro Di Maio-Salvini

Il grillino mette nel mirino il ministro sulle politiche sull'immigrazione. Lo punge su Siri. Il leghista: "Resta dov'è..."

"Rimpatri e via Siri", "Provoca". Altro scontro Di Maio-Salvini

Ancora scintille tra Movimento Cinque Stelle e Lega. In una giornata infuocata in cui si è consumata una frattura nella maggioranza sulle celebrazioni del 25 aprile, Di Maio affonda il colpo sul suo alleato di governo e lo fa da Perugia durante un comizio. Il vicepremier pentastellato non usa giri di parole e attacca il leader della Lega su tutti i frontyi. Il primo colpo lo assesta sull'immigrazione: "Sto ricordando al ministro dell’Interno che i rimpatri si devono fare perchè erano stati promessi, devono essere fatti prima possibile. n Italia è molto sentito il tema dell’immigrazione, ma dobbiamo affrontarlo con più attenzione. Stiamo chiedendo all’Europa di sbloccare le redistribuzioni".

Poi, dopo aver criticato il Viminale per i "ritardi nei rimpatri", il ministro grillino torna sul chiodo fisso del Movimento: le dimissioni di Siri. Le parole di Di Maio sono abbastanza chiare: "Noi diciamo chiaramente che il sottosegretario Siri se ne deve andare a casa. Il ministro Toninelli gli ha già tolto le deleghe. Il garantismo non è paraculismo: facessero il loro dovere morale e rimuovessero Siri da sottosegretario, che di certo non rimarrebbe in mezzo a una strada. Se è innocente verrà dimostrato - ha proseguito il vicepremier e capo politico M5s - anche da noi c’è chi si è macchiato di reati, ma io dopo tre secondi l’ho rimosso dal Movimento 5 stelle. Abbiamo regole rigide che consentono di arginare le infiltrazioni". Parole dure quelle del vicepremier pentastellato che non chiudono affatto lo scontro ormai in corso da tempo nella maggioranza gialloverde. A distanza, dalla Sicilia, Salvini commenta così le parole di Di Maio: "Mi sono imposto di non rispondere a polemiche e provocazioni, oggi è la giornata della pace". Poi visitando il comune di Bagheria in vista delle amministrative, Salvini manda un messaggio chiaro agli elettori mettendo nel mirino il sindaco uscente ex M5s sospeso dal Movimento per una inchiesta: "Cambiare è utile, l'onestà è importante ma all'onestà va accompagnata la capacità, perché per fare il sindaco bisogna conoscere la propria città, amarla, conoscere le strade e occuparsi delle tasse che stanno strangolando i negozi.

"La scelta domenica è vostra dice - avete provato sulla vostra pelle qualcuno che aveva promesso il cambiamento, non sta a me giudicare. Io non vivo qua, lascio giudicare a voi". Infine manda una stoccata anche a Leoluca Orlando: "Sarà il prossimo sindaco, dopo quello di Bagheria, a preparare gli scatoloni...".

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