"Lavoriamo sodo". Le linee di Berlusconi tra sostegno a Giorgia e missione in Europa

Domenica delle Palme casalinga ad Arcore, di fronte alla tv a vedere Monza-Lazio, accanto alla compagna Marta Fascina. Silvio Berlusconi, come milioni d'italiani appassionati di calcio

"Lavoriamo sodo". Le linee di Berlusconi tra sostegno a Giorgia e missione in Europa

Domenica delle Palme casalinga ad Arcore, di fronte alla tv a vedere Monza-Lazio, accanto alla compagna Marta Fascina. Silvio Berlusconi, come milioni d'italiani appassionati di calcio. E si spazientisce, perché dopo aver giocato una «bellissima partita» il suo Monza poteva vincerla e invece no.

Mentre in Friuli Venezia Giulia si vota e Forza Italia conta di festeggiare oggi con tutto il centrodestra la riconferma del leghista Massimiliano Fedriga, il Cavaliere cerca di rilassarsi. L'operazione di restyling di Forza Italia, che l'ha portata su una linea più governativa, l'ha stressato non poco. Ma dal San Raffaele, dove ha fatto i suoi controlli, Berlusconi è tornato in forze e determinato ad andare avanti per rilanciare il partito in vista delle Europee del 2024. Si fa fotografare tra i tulipani del giardino di Arcore, orgoglioso del tappeto di fiori colorati e su Instagram si lascia andare alle battute: «Vi tulipano, no scusate, vi saluto tutti!».

Immagini di quiete dopo una tempesta interna, con ruoli diversi per la capogruppo al Senato Licia Ronzulli non più commissario della Lombardia e per il suo omologo alla Camera Alessandro Cattaneo «promosso» vicecoordinatore nazionale perché tornasse al suo posto Paolo Barelli, legato al vicepresidente Antonio Tajani. La deputata Fascina è più presente nel partito, come consigliera politica oltre che come partner del leader ed è tornato in primo piano, per gestire la delicata partita delle nomine, il fedelissimo Gianni Letta ritiratosi per un po' nell'ombra dopo operazioni suggerite da altri che non aveva condiviso.

Chi esce più forte dalla riorganizzazione è anche l'attuale vicepremier di Giorgia Meloni e ministro degli Esteri, Tajani. Berlusconi si è sempre fidato di lui e ora il suo braccio destro, ex presidente del parlamento Ue, deve portare a termine la missione in Europa per rafforzare il ruolo di Fi e di tutto il centrodestra. Il progetto di un accordo tra il Partito popolare europeo, di cui gli azzurri sono i rappresentanti in Italia e i conservatori in cui milita FdI punta a cambiare la governance a Bruxelles, ai danni del Pse. Tajani, che del Ppe è vicepresidente, anche se impegnato su molti fronti stranieri come titolare della Farnesina, ci lavora da mesi con il numero uno Manfred Weber che ha già incontrato Meloni a Palazzo Chigi.

Il Cavaliere, intanto, ha fatto in modo che fosse cancellata ogni ombra nel suo rapporto con Giorgia, ha riposizionato Fi in linea piena di governo, senza tanti distinguo ed è impegnato sull'organigramma di un partito che vuole più efficiente e più empatico con gli elettori, per riguadagnare i voti perduti. Anche i nuovi coordinatori regionali, dall'ex presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati in Basilicata al patron della Lazio Claudio Lotito in Molise, sono funzionali a questo disegno. La prossima mossa riguarderà la riorganizzazione dei dipartimenti di Fi.

I primi di maggio Berlusconi parteciperà ad un'iniziativa nazionale che i suoi stanno organizzando a Milano e sarà l'occasione per far sentire ancora una volta la sua presenza in campo. «Bisogna lavorare sodo», ha detto dopo aver promosso commissario azzurro in Lombardia Alessandro Sorte, vicino a Fascina. Ora, dicono, il trentanovenne parlamentare di Brignano è tra i collaboratori più stretti del Cav. D'altronde, lui è sempre stato attento a valorizzare giovani leve, grazie all'occhio del grande manager sportivo.

Alla Gazzetta dello Sport ha confessato il suo «rimpianto» perché da presidente del Milan voleva prendere Diego Armando Maradona, ma poi si convinse che s'identificava troppo con il Napoli: «Parlai con Diego ma non potevo portarlo a Milano, sarebbe stato come prendere il cuore di una città».

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