Ministro Giuseppe Valditara, un documento della Casa Bianca sostiene che l'Europa potrebbe "scomparire nei prossimi vent'anni" se non recupera i suoi valori. "Ho letto attentamente il documento e ciò che emerge con chiarezza, al di là dei titoli catastrofici di alcuni giornali, è che per gli Stati Uniti l'Europa rimane strategicamente e culturalmente vitale. Il commercio con il nostro continente è uno dei pilastri della prosperità americana, e l'obiettivo dichiarato è aiutare l'Europa a correggere la sua traiettoria, non certo abbandonarla. Si chiede un'Europa forte, capace di competere, sicura di sé, consapevole della propria identità".
Perché allora è stata data questa lettura anti-europea?
"Mi pare che il bersaglio non sia l'Europa in quanto tale, ma un'Europa wokista, che ha smarrito i propri riferimenti storici e culturali. Il documento pone un tema enorme: quale futuro può avere un'Europa che non fa figli, non tutela i propri interessi, non crede più in sé stessa e ignora la propria storia? Io lo ripeto da mesi anche ai miei colleghi ministri dell'Istruzione dei Paesi Ue: abbiamo bisogno di programmi scolastici che rimettano al centro la storia europea e i valori dell'Occidente. Piaccia o meno a certi intellettuali di sinistra, libertà e democrazia sono nate dal pensiero occidentale. Difendere l'Occidente significa difendere quei valori universali. È paradossale che la Commissione europea abbia speso tempo a discutere dell'opportunità di usare parole come human being, mankind, he o she in quanto non "gender neutral". È la deriva di una cultura che vuole superare la dimensione binaria della sessualità, che relativizza tutto, ma che al tempo stesso rimuove le radici della civiltà occidentale".
Cosa intende fare per rispondere a questo allarme?
"La prossima settimana firmerò i nuovi programmi scolastici per materne, elementari e medie. Oggi accade che si studi approfonditamente un felino preistorico vissuto in Messico milioni di anni fa e poi si trascurino Atene, Roma e Gerusalemme".
Ma il rapporto speciale che ha sempre caratterizzato Europa e Stati Uniti è destinato a durare?
"L'alleanza tra Stati Uniti ed Europa è essenziale e strategica, ma l'Europa deve imparare a comportarsi come un soggetto adulto, non in perenne attesa della protezione di un papà o di una mamma. Gli Usa ci pongono una domanda seria: che ne sarà di un'Europa che rinuncia a sé stessa? Pensiamo anche al tema dell'immigrazione: i Romani hanno saputo integrare popoli che arrivavano da ogni parte del mondo allora conosciuto, ma su un presupposto chiaro: l'orgoglio della cittadinanza e dei suoi valori. Non esiste un diritto umano ad immigrare. L'immigrazione legale va integrata ed è preziosa; quella irregolare mette in crisi la stabilità degli Stati e del continente e va contrastata".
Studiare e comprendere la storia dell'Occidente diventa un fattore strategico?
"Assolutamente sì. Serve una rivoluzione culturale che parta dalla scuola. Se un continente smette di conoscere la propria storia, smette di credere nei propri valori e nella propria missione nel mondo. Studiare l'Occidente non significa ignorare altre culture, ma riconoscere che alcuni valori libertà, democrazia, universalismo dei diritti umani sono stati generati qui. E se non li preserviamo, se non li raccontiamo, semplicemente li perderemo. In Europa poi la difesa dell'identità è stata scambiata per nazionalismo; in realtà senza identità c'è alienazione. Per questo è anche importante il tema dei confini: non solo geografici ma anche relazionali. I confini definiscono chi siamo. Se tutto è equivalente, allora non esiste più un progetto europeo".
Concretamente come cambieranno i programmi?
"Riportiamo ordine nelle priorità: i ragazzi devono uscire dalle medie avendo compreso che la nostra civiltà nasce da Atene, da Roma, dal cristianesimo, dall'Umanesimo.
Abbiamo inserito anche un elemento nuovo: l'educazione al rispetto e a relazioni corrette. Educare a porre confini al proprio io, educare al rispetto dell'altro è un atto culturale potente, e va contro la deriva di una società che non riconosce più i suoi valori fondamentali".