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Il ritorno di Santanchè. "Turismo, oro d'Italia"

La ministra porta mezzo governo al forum di Baveno per parlare di un asset cruciale della nostra economia

Il ritorno di Santanchè. "Turismo, oro d'Italia"

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Rieccola. Indossa un tailleur grigio, grandi occhiali, un sorriso smagliante, un pizzico di disinvolto ego («avevo ordinato il sole. E c'è il sole»). Daniela Santanchè è di nuovo al centro del villaggio. È riuscita a portare per due giorni a Baveno quasi tutti i ministri del governo Meloni, compresa la premier, che sbarcherà stamattina. Al punto che questo placido paesino affacciato sul lago Maggiore sembra un incrocio tra Palazzo Chigi e Montecitorio: politici, guardie del corpo, poliziotti. Un venerdì da ricordare.

L'occasione è il Forum internazionale sul Turismo, materia di cui Santanchè è ministro. Due giorni di stati generali di quell'industria che dovrebbe essere un asset fondamentale della nostra economia, e certamente lo è ma non quanto potrebbe. «Come bellezze, non siamo secondi a nessuno. Quindi dobbiamo lavorare assieme come squadra per salire sul primo gradino del podio». L'Italia infatti in termini di presenze turistiche è al quinto posto al mondo, dietro Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina. L'Italia corricchia (nel 2023 si stima che la spesa del comparto turistico ammonterà a 155,2 miliardi di euro, e nel primo semestre le presenze nelle strutture ricettive sono aumentate del 13,3 per cento e i passeggeri aerei del 29,7 rispetto allo stesso periodo del 2022) ma deve allungare il passo. I pianeti si stanno allineando. «Finalmente - spiega Santanchè - c'è un governo politico, un'alleanza coesa. Certo, è stato il precedente governo a istituire il ministero, e a dargli un portafoglio, ma serve anche avere una visione comune che tenga insieme tutto». Già, perché il turismo, lo si ripeterà più volte nel corso dei panel di Meraviglia, gli Open (così si chiama l'evento), contribuisce per il 13 per cento al nostro Pil e vuol dire cibo e quindi agricoltura, vuol dire cultura, trasporti, sicurezza, lavoro, industria, vuol dire made in Italy. Un marchio quest'ultimo, «che è il terzo più conosciuto al mondo. E certo non è un merito nascere italiani, ma una fortuna da meritare». Per questo Santanchè fa un appello a tutti gli italiani: «Siate orgogliosi del vostro Paese, l'erba dei vicini non è sempre più verde».

Incominciato con la firma del protocollo d'intesa per la ricostruzione della funivia del Mottarone, che sarà operativa per l'estate del 2025 («così dimostriamo che questa di Baveno non è solo una passerella, come ho letto», punzecchia il ministro) la prima giornata del forum è proseguita con panel riguardanti la gastronomia, la qualità, le prospettive, l'accessibilità e il turismo di ritorno, e gli interventi, in presenza o in video, del ministri dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, della Disabilità Alessandra Locatelli, degli Esteri Antonio Tajani e poi di presidenti di enti locali e associazioni e imprenditori.

Il turismo è una cosa seria, serissima.

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