
"Abbiamo restituito a Roma il valore che merita". Con queste parole, una Giorgia Meloni visibilmente orgogliosa annuncia l'approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge costituzionale che riforma i poteri di Roma Capitale.
Si tratta di una riforma che riconosce la specificità e l'unicità della capitale italiana, che sottolinea la premier "non è una città come le altre" e che non potrà più essere governata con gli stessi strumenti previsti per tutti gli altri Comuni.
Le motivazioni di questa riforma sono insite nella natura stessa di Roma, definita da Meloni "eterna", "capitale del cristianesimo e del Mediterraneo", una città che ospita un patrimonio culturale unico al mondo e che include al suo interno lo Stato della Città del Vaticano, con il Papa.
"Roma svolge un ruolo e ha funzioni speciali" prosegue la presidente del Consiglio , che sottolinea come Roma abbia su di sè un "peso". Il "paragone" con le altre capitali europee e mondiali è "impietoso". Perché queste ultime godono di uno "status" particolare, con "poteri specifici". La riforma è di natura Costituzionale. Roma entra a far parte degli enti costitutivi della Repubblica. Questo significa che la Capitale potrà esercitare poteri legislativi su alcune materie. La Meloni le elenca: "Urbanistica, trasporto pubblico locale, turismo, commercio, valorizzazione di beni ambientali e culturali". È una svolta, un cambio di passo decisivo: uno strumento per consentire a Roma di operare con maggiore efficacia e di allinearsi alle grandi capitali mondiali. La riforma - specifica il presidente del Consiglio - è "frutto di un lavoro condiviso" anche con la Regione Lazio e con il Campidoglio. È "la storia" - chiosa la Meloni - che "riconosce" a Roma il "valore che merita". Un altro impegno che era presente nel programma di governo e che è stato mantenuto.
Anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani esulta, ricordando come il ddl Costituzionale per Roma Capitale fosse una storica battaglia portata avanti da Silvio Berlusconi. "Finalmente si riconosce a Roma il ruolo che le spetta, dotandola degli strumenti necessari per affrontare gli oneri e le esigenze che derivano dal suo prestigio". Il presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, parlamentare di Fdi, si definisce "entusiasta" anche in quanto romana. Il governatore della Regione Laio Francesco Rocca ringrazia il governo: "Questa riforma costituzionale tanto attesa impatterà sulla vita dei nostri cittadini, con un rimando virtuoso anche alle altre province del Lazio. Una rivoluzione, frutto del lavoro condiviso tra governo, Regione Lazio e Campidoglio". Proprio il sindaco dem di Roma Roberto Gualtieri, che si dice soddisfatto, parla di "confronto positivo" avuto con il governo. "Sono 11 - specifica - le materie su cui Roma capitale avrà una competenza legislativa". La novità partirà dalla prossima consiliatura.
Il ministro per le Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati ha pronosticato un iter
rapito per questo testo di legge, considerata anche la "lunga interlocuzione" tra le forze politiche. Il ministro si è augurato la medesima collaborazione per la riforma sul premierato. Serviranno le canoniche 4 letture.