Salvini tira dritto: "Ppe? Non è come citofonare ad Halloween"

Il leader del Carroccio smentisce divisioni interne: "La nostra forza è sempre stata la graniticità". E sull'ingresso nel Ppe tuona: "Io entro dove c... voglio"

Salvini tira dritto: "Ppe? Non è come citofonare ad Halloween"

Sembra essere tornato il sereno in casa Lega. Dopo giorni in cui si sono rincorsi retroscena e congetture di divisioni e spaccature, il Carroccio si è ricompattato in seguito al Consiglio federale che nei fatti ha sancito la "tregua" interna. Ad alimentare le tensioni erano state diverse parole utilizzate da Giancarlo Giorgetti, che nel libro di Bruno Vespa ha mosso alcune critiche a Matteo Salvini. Ma è stato lo stesso leader del Carroccio a placare la situazione e a far rientrare l'allarme, annunciando che il partito di via Bellerio ha fatto quadrato: "Il bello e la forza della Lega è da sempre stata la compattezza, la graniticità e le solidarietà".

Il rapporto Salvini-Giorgetti

Il numero uno della Lega ha assicurato che nel corso del Consiglio federale non è andata in scena una resa dei conti o una guerriglia tra frazioni, ma il dibattito è stato incentrato su "proposte in un momento in cui il tempo è assolutamente prezioso per capire". Aggiungendo che le polemiche "sono una fastidiosa perdita di tempo".

Quanto al rapporto con Giorgetti - ministro dello Sviluppo economico e numero due del Carroccio - l'impressione di Salvini è che ci sia stato "qualche problema di intendimento o fraintendimento con Bruno Vespa". Proprio il giornalista ha tenuto a specificare che "Giorgetti ha sempre detto 'la Lega è una e il capo è Salvini'", spegnendo così le polemiche.

La Lega entra nel Ppe?

Si continua a discutere di un possibile ingresso del Carroccio nel Partito popolare europeo, ma per Salvini non rappresenta affatto un tema all'ordine del giorno. Anzi, pochi giorni fa ha partecipato a una videoconferenza con il premier polacco Mateusz Morawiecki e con il premier ungherese Viktor Orban. Nel colloquio è stata anche ripresa la discussione sul progetto di creare un nuovo gruppo politico che unisca il centrodestra a Strasburgo.

La posizione del leader leghista in merito è chiarissima: "Sento dire 'devi entrare nei popolari'. Io entro dove cazzo voglio, io mica citofono come nel giorno di Halloween, chiedendo scherzetto o dolcetto". A suo giudizio il problema "non è portare la Lega in gruppetti che inseguono la sinistra", anche perché farlo sul piano politico, economico e culturale significherebbe dire che "abbiamo perso". Infatti ha ribadito con orgoglio di rappresentare un partito "alternativo alla sinistra, ai comunisti, ai socialisti sempre e comunque".

L'asse nel centrodestra

Salvini ha voluto sottolineare che il suo obiettivo non è quello di asservirsi alla sinistra, ma di far tornare il centrodestra ad avere "orgogliosamente in Italia e in Europa" principi cardine come l'esserse conservatore, liberale, rivoluzionario e costruttivo. In tal senso ha assicurato che il rapporto con gli alleati - a partire da Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni - "sarà ancora più importante", ribadendo che "non è un rapporto di comodo".

Il nodo migranti

Indubbiamente quello dell'immigrazione è un fronte caldissimo, soprattutto all'interno del governo. Salvini da mesi chiede un incontro con Luciana Lamorgese, ma al momento un confronto con il ministro dell'Interno non c'è ancora stato: "Se avesse voglia di confrontarsi e capire come si può intervenire per bloccare degli sbarchi, che ormai erano arrivando quasi a 60mila, io sono a disposizione. Se pensa di fare da sola tra un rave party è una baby gang, auguri all'Italia".

In mattinata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un appello a Unione Europea e Africa affinché agiscano

maggiormente per frenare l'immigrazione illegale. Parole su cui Salvini si trova perfettamente allineato: "Sono assolutamente d'accordo, ha ragione. Io da ministro ho dimostrato che è possibile ridurre morti e sbarchi".

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