Salvini battezza l'alleanza per un "Nuovo Rinascimento sovranista"

Il leader leghista sigla l'accordo con ungheresi e polacchi. L'obiettivo è contrastare l'asse tra Popolari e Socialisti

Salvini battezza l'alleanza per un "Nuovo Rinascimento sovranista"

Matteo Salvini è volato a Budapest per battezzare l’alleanza di chi sogna un’Europa dei popoli. Il leader della Lega ha lanciato dalla capitale ungherese la sua battaglia per arrivare a una riforma delle istituzioni comunitarie che segni l’avvio di un “Nuovo rinascimento” che porti ad una “resurrezione europea”. I compagni di lotta sono Viktor Orban, primo ministro magiaro già allontanato dal Partito popolare europeo e Mateusz Morawiecki, primo ministro polacco. In prospettiva c’è un piano politico che prevede di delineare una “nuova destra” e contestare punto su punto l’asse tra Popolari e Socialisti al Parlamento europeo e lo strapotere di Berlino e Parigi nella definizione dei programmi all’attenzione della Commissione e del Consiglio Ue. Le parole d’ordine saranno quelle che paventano una “invasione islamica” del Vecchio Continente e che descrivono un’Unione al servizio di banche e lobby. Cardini del programma anche il contrasto senza quartiere all’immigrazione clandestina, la tutela della famiglia tradizionale e la difesa dei piccoli imprenditori.

Orban, padrone di casa, non ha perso occasione per lodare le strategie della Lega di Salvini: “Siamo grati per quello che ha fatto sul fronte del contrasto all’immigrazione clandestina. Per noi è un punto di riferimento”. Il primo ministro ungherese ha sottolineato come ci sia pieno accordo con il segretario leghista sulla necessità di aprire la strada a un nuovo percorso per unire chi, in Europa, non si riconosce nellasinistra: “Ci sono milioni di cittadini senza rappresentanza politica, dopo che il Ppe ha scelto di schierarsi facendo cooperazione con la sinistra. I democratici cristiani non hanno rappresentanza e lavoriamo per dargli una voce”.

Le mosse internazionali di Salvini non potevano non scatenare reazioni in patria. Giorgia Meloni, leader dei Conservatori europei, ha accolto con freddezza l’avvio della collaborazione della Lega con Orban e Morawiecki. Fonti interne a Fratelli d’Italia hanno commentato: “Il dialogo tra forze critiche con il mainstream di Bruxelles è sempre un fattore positivo. È il lavoro quotidiano che fa il gruppo ECR la cui continuità non è ovviamente stata messa in discussione dall'incontro di oggi". Netta anche la bocciatura degli ex alleati del Movimento 5 stelle attraverso la dichiarazione del deputato Francesco Berti: “La Lega ha preso il 34% dei voti nel 2019 per non toccare palla in Europa. L'internazionale dei sovranisti è un ossimoro. È l'ipocrita alleanza di chi un giorno accusa l'Europa di non fare abbastanza per gli Stati, mentre il giorno dopo boicotta il Recovery Fund, l'integrazione fiscale e la politica estera comune”.

Scontato il dissenso di Lia Quartapelle, nuova responsabile esteri Pd nella segreteria guidata da Enrico Letta: “Ungheria e Polonia negli ultimi anni hanno sempre sbarrato la porta a ciò che interessa di più all'Italia: dal ricatto sul Recovery Fund alla mancata redistribuzione dei migranti. Cosa farà Salvini quando Orban e Morawiecki in Europa si opporranno alle proposte del governo Draghi?”.

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