Salvini rincara su Macron. "Permaloso, combatta lui"

Il vicepremier attacca il presidente francese sulla guerra: "Metta l'elmetto". Irritazione dell'Eliseo, convocata la nostra ambasciatrice

Salvini rincara su Macron. "Permaloso, combatta lui"
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Alta tensione tra Francia e Italia. L'Eliseo ha fatto convocare l'ambasciatrice Emanuela D'Alessandro a seguito delle ultime dichiarazioni di Matteo Salvini contro Emmanuel Macron. Il nostro vicepremier e ministro delle Infrastrutture non ha avuto parole "diplomatiche" nei confronti dell'ultima proposta del gruppo dei Volenterosi di cui proprio Macron si è fatto portavoce. Si tratta della proposta di invio di armi ma soprattutto di soldati come forza di pace in territorio ucraino. "Si attacchi al tram. Ci vada lui in Ucraina, magari con l'elmetto - ha commentato il leader della Lega -. I nostri figli non andranno a combattere in Ucraina. Poco ma sicuro". Nella stessa circostanza Salvini ha parlato del possibile triangolare Trump-Putin-Zelensky a Budapest. "Non so se veramente verrà fatto a casa del cattivo Orban - ha ironizzato -. Se per quelli che per la sinistra sono cattivi si arriva alla pace, chapeau! Quindi, non disturbiamo quelli che lavorano per la pace. I guerrafondai e i bombaroli tacciano".

E a meno di 24 ore da queste dichiarazioni ecco la reazione francese. All'ambasciatrice è stato ricordato - come riportano le agenzie di stampa francesi citando una fonte dell'Eliseo - che "questi commenti sono contrari al clima di fiducia e alle relazioni storiche tra i due Paesi, nonché ai recenti sviluppi bilaterali che hanno evidenziato forti convergenze tra i due Paesi, in particolare per quanto riguarda il loro incrollabile sostegno all'Ucraina". Dalla festa della Lega a Pinzolo Salvini è tornato sul tema "Macron è permaloso - dice - smetta di invocare l'invio dei nostri figli a combattere saremmo tutti più contenti". "Hanno messo su tutta questa storia - ricorda ancora - perché Macron è al minimo storico nel suo Paese. Sono orgoglioso che l'Italia stia invece lavorando per la pace, come dice il Santo Padre".

Alla base della convocazione la speranza da parte di Parigi che il nostro governo smorzi i toni di Salvini. Intanto, prima ancora della reazione dell'Eliseo, sono arrivate quelle dell'opposizione che a gran voce hanno chiesto al nostro governo di sconfessare le parole del vicepremier. "Avevamo consigliato a Meloni di chiarire la posizione per non esporre il nostro Paese a una brutta figura internazionale - protesta Enrico Borghi (Italia viva) -. Non lo ha fatto e ora il nostro ambasciatore è stato convocato aprendo una pagina imbarazzante per l'Italia". Di "imbarazzo" e di "governo in difficoltà" parla anche Elly Shclein e Angelo Bonelli (Avs) si spinge fino evocare l' "incidente diplomatico". Benedetto Della Vedova (+ Europa) prova, invece, a fare un ragionamento ipotetico per spiegare la "gravità" delle parole di Salvini. "A parti invertite - riflette -, cioè a fronte di un simile attacco francese di tal fatta e di pari livello istituzionale nei confronti della per loro intoccabile Giorgia Meloni cosa avrebbero detto Lega e Fratelli d'Italia?" Nel merito intervengono anche gli alleati di Forza Italia che per voce di Deborah Bergamini ricordano che la politica estera è appannaggio di Palazzo Chigi e Farnesina.

Più del merito, colpisce il modo. Già Carlo Calenda definisce quelle di Salvini "parole da bar sport", mentre gli alleati di governo - a iniziare da Maurizio Lupi (Noi moderati) - sottolineano l'inopportunità dei modi. "Toni sbagliati - conferma Lupi - ma ha ribadito la posizione del governo italiano sull'invio di truppe in Ucraina". Pure il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi commenta i toni salviniani. "Al di là della diplomazia ufficiale la politica a tutte le latitudini si esercita anche attraverso espressioni forti. Salvini è un leader politico e quindi utilizza a volte una terminologia forte per veicolare in maniera forte i suoi messaggi".

La Lega però tiene il punto. "Da Salvini opinioni legittme, Pd servile con Parigi e anti-italiano - recita una nota di via Bellerio -.

Nel 2018, il portavoce del partito di maggioranza francese di Macron dichiarò che la posizione del governo italiano sui migranti è da vomitare: al Viminale c'era Matteo Salvini e in quell'occasione, il Pd non si stracciò le vesti come adesso".

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