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Open Arms, Salvini pronto al processo: "Fiero di aver difeso il Paese"

Slittato al 10 marzo il voto per la giunta delle immunità del Senato sul caso Open Arms, in cui si dovrà decidere di accordare o meno l'immunità a Matteo Salvini. L'ex ministro su Facebook si dice sereno: "Ho difeso il paese"

Open Arms, Salvini pronto al processo: "Fiero di aver difeso il Paese"

L’emergenza coronavirus ha temporaneamente bloccato anche i lavori della Giunta per le immunità del Senato, presieduta dal senatore forzista Maurizio Gasparri.

Uno dei componenti infatti, ed in particolare il senatore della Lega Luigi Augussori, è bloccato all’interno della zona rossa istituita nel lodigiano per contenere l’espandersi dell’epidemia comparsa nel nostro paese giovedì scorso. La prima data utile trovata in agenda, è quella del prossimo 10 marzo: alle 13:00, secondo quanto appreso dalle stesse fonti di Palazzo Madama, si terrà l’atteso dibattito su una nuova richiesta di procedimento per Matteo Salvini.

Il voto doveva arrivare entro la giornata di ieri ma, come detto, tutto è stato rinviato fra due settimane. Il procedimento su cui i senatori dovranno esprimersi è quello inerente il caso Open Arms, dal nome della nave dell’omonima Ong spagnola a cui dal Viminale, guidato proprio da Salvini, ad agosto è giunto il divieto di ingresso nelle acque italiane.

Era l’agosto del 2019, il governo gialloverde aveva già i giorni contati e si aspettavano soltanto le dimissioni formali di Giuseppe Conte giunte il 20 di quel mese. E proprio quel giorno, il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha deciso di andare a bordo della Open Arms per verificare di persona la situazione. La nave già da più di una settimana era a largo di Lampedusa, con alcuni migranti a bordo.

Secondo il magistrato, la condizioni all’interno dell’Open Arms era talmente grave da decretare un immediato sequestro della nave ed il conseguente sbarco dei migranti sull'isola delle Pelagie. Subito dopo, negli uffici della procura di Agrigento è stato aperto un procedimento sul caso che ha portato poi all’inchiesta per sequestro di persona contro Matteo Salvini.

Essendo all’epoca dei fatti ministro in carica, la competenza del procedimento è quindi passata nelle mani della procura di Palermo, in cui si è insediato nelle settimane successive il tribunale dei ministri. Il 1 febbraio scorso, è arrivata la notizia dal capoluogo siciliano che, per l’appunto, il tribunale dei ministri ha deciso di chiedere al Senato l’autorizzazione a procedere.

Il tutto a pochi giorni dalla seduta del 12 febbraio scorso, in cui l’aula di Palazzo Madama ha autorizzato il procedimento sempre nei confronti di Matteo Salvini sul caso Gregoretti, in cui l’ex ministro è indagato ancora una volta per sequestro di persona.

L’esito del voto del prossimo 10 marzo, sempre che per via dell’emergenza coronavirus non si arrivi ad un ulteriore rinvio, sembra essere favorevole ad autorizzare i giudici palermitani a procedere nei confronti del segretario della Lega. E dal canto suo lo stesso Salvini nelle scorse ore è intervenuto dicendosi tranquillo in vista del voto dei suoi colleghi: “Ci risiamo – si legge nella bacheca Facebook della pagina dell’ex ministro – Altra richiesta di processo contro di me per aver bloccato uno sbarco”.

“La Giunta del Senato – conclude il post – deciderà sul mio destino il 10 marzo (il giorno dopo il mio compleanno). Preoccupato? No, orgoglioso di aver difeso la mia Patria e la mia gente”.

Il caso Open Arms è uno dei tre per i quali è stato chiesto, negli ultimi 12 mesi, l'autorizzazioen a procedere nei confronti di Salvini.

Come detto, il 12 febbraio scorso è stato dato via libera al procedimento per il caso Gregoretti, mentre nel marzo del 2019 il Senato, con il voto di Lega e Movimento Cinque Stelle, ha concesso l'immunutà al segretario del carroccio sul caso Diciotti.

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