
Sull'allarme sociale rappresentato dai femminicidi è intervenuta la segretaria del Pd Elly Schlein chiedendo un cambio di passo al governo e proponendo di lavorare insieme, maggioranza e opposizione, a una legge che ponga al centro la prevenzione contro la violenza di genere. Specificando che molto deve essere fatto a partire dalla scuola perché si tratta di un «problema culturale». Molto è già stato fatto, è la replica del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara.
Ministro, il Pd ritiene ci sia bisogno di una legge che introduca l'educazione al rispetto delle differenze.
«Già a settembre dell'anno passato abbiamo pubblicato le nuove Linee guida sull'educazione civica dove si sottolinea l'importanza dell'educazione a relazioni corrette e all'educazione al rispetto della donna. E tenga conto che si tratta di obiettivi di apprendimento».
Cosa vuol dire?
«Vuol dire che si tratta di obiettivi che devono essere appresi dagli studenti come si apprende a scrivere correttamente o a fare di conto».
In queste linee guida gli insegnanti cosa sono chiamati a trasmettere agli studenti?
«In buona sostanza si educano i giovani ad una cultura che contrasti le discriminazioni e i pregiudizi di genere, che rispetti e valorizzi la donna e insegni ai ragazzi a intrecciare relazioni sane, improntate innanzitutto alla correttezza. Le linee sono trasversali dal momento che questi obiettivi sono propri di tutti gli insegnamenti. Abbiamo inoltre previsto di rendere gli stessi studenti protagonisti con il peer tutoring, dove i ragazzi si raccontano e si scambiano esperienze e criticità. Inoltre l'educazione al rispetto verso la donna, a relazioni corrette e all'empatia è ora entrata nei nuovi programmi scolastici».
Insomma, il tema del rispetto e dell'educazione affettiva restano primari nella scuola al tempo del governo Meloni.
«È importante, tra l'altro, formare gli insegnanti. Abbiamo anche incaricato Indire (l'Istituto nazionale di documentazione e ricerca educativa, ndr) di preparare adeguatamente il personale docente per renderlo capace di affrontare queste nuove sfide. Monitorando il lavoro fatto dai singoli istituti scolastici, inoltre, Indire sarà in grado di verificare l'osservanza delle linee guida e di segnalare le pratiche migliori adottate dalle scuole nel contrasto alla violenza di genere».
Quindi non ritiene che sia necessario raccogliere l'appello della leader dem per la stesura di una legge che riesca a fermare questa allarmante deriva?
«Va bene ogni iniziativa che vada nella direzione da noi già intrapresa. Vedo, però, nelle posizioni assunte da alcuni esponenti dell'opposizione una polemica strumentale su questo argomento. Credo sia opportuno, su temi così delicati, lasciare da parte le strumentalizzazioni».
A proposito di polemiche, il Pd aveva criticato il disegno di legge sul consenso informato per le lezioni sull'educazione sessuale. Si è arrivati a dire che in questo modo si indebolisce la lotta contro la violenza di genere.
«La violenza nei confronti delle donne, i femminicidi, le discriminazioni di genere rimandano a un tema preciso: educare al rispetto e alle relazioni corrette. Non c'è alcuna correlazione con l'educazione sessuale».
L'opposizione parla di educazione sessuale come parte dell'educazione all'affettività.
«L'educazione sessuale può essere intesa dal punto di vista biologico, e in questo caso è già nei programmi scolastici. Se invece con educazione sessuale si intende alludere alle teorie gender, va detto che non c'è nessuna correlazione con i femminicidi. La legge sul consenso informato non riguarda l'educazione al rispetto e a relazioni sane e corrette, riguarda le teorie gender, l'idea che i generi non si riducano a quello maschile e femminile. Vorrei aggiungere un'altra considerazione».
Prego
«L'allarme sociale rappresentato dai femminicidi deve essere affrontato coinvolgendo anche le famiglie. Sono innanzitutto i genitori che devono porre limiti chiari ai propri figli, abituarli a sopportare i no, a non essere egocentrici.
Un'educazione troppo concessiva, che li abitua alla soddisfazione di ogni desiderio, a non rispettare alcuna regola, a ottenere tutto ciò che si vuole, rischia di crescere giovani che non sanno accettare il rifiuto di una donna».