Cronache

Scontri a Milano: indagati 41 no pass. Contro il certificato l'ira degli "anonimi"

I pm: incensurati e senza orientamenti politici. Ma ci sono anche 5 anarchici dei centri sociali

Scontri a Milano: indagati 41 no pass. Contro il certificato l'ira degli "anonimi"

Italiani, tra i 40 e i 55 anni, perlopiù incensurati o comunque - se si eccettuano cinque anarchici dello spazio autogestito «Rosa Nero» del quartiere Corvetto che, numeri alla mano, non fanno testo - «soggetti su cui non solo non ci risultano importanti carichi pendenti, ma che non hanno particolari orientamenti politici, tanto meno di tipo associazionistico», come sottolinea il dirigente della Digos di Milano, Guido D'Onofrio. Insomma, tanto normali da apparire noiosi. Confermando che anche nell'inchiesta della polizia e del pool antiterrorismo della Procura sulla manifestazione di sabato scorso a Milano, l'identikit dei 41 No Green pass indagati è indirettamente proporzionale al loro atteggiamento barricadero nei cortei e online. Quasi si trattasse di una generazione che ha trovato nella lotta ai vaccini sul campo, inveendo e quando capita anche menando le mani, nuova linfa vitale per farsi trascinare fuori dall'ordinaria monotonia, seppur facendo saltare qualche parametro di troppo. Altrimenti come spiegare un episodio come quello accaduto sempre sabato sotto la Madonnina in via Case Rotte, a due passi da piazza Scala. Dove uno ragazzo a bordo di uno scooter che era rimasto imbottigliato nella manifestazione e aveva insultato i partecipanti, è stato da alcuni di loro circondato e picchiato.

Durante quel corteo si è infatti riscontrato un atteggiamento particolarmente aggressivo da parte di No Vax e No Green pass. E ci sono stati momenti di tensione mai vista prima in questo genere di manifestazioni quando, su 4mila partecipanti, un gruppo di circa 1.500 persone ha tentato di forzare il cordone della polizia per accedere dal lato di Palazzo Reale e piazza Fontana all'area del Duomo, dov'era in corso il comizio della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni con il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo. In particolare, tre persone - due uomini e una donna (una casalinga ricoverata per qualche lieve contusione) - sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale perché hanno preso parte al tentativo di forzare il cordone della polizia. Gli altri 38, invece, sono stati denunciati per violenza privata, istigazione a disobbedire alle leggi, manifestazione non autorizzata ma anche interruzione di pubblico servizio dopo che i manifestanti hanno impedito il regolare funzionamento dei mezzi pubblici. Proprio per questo l'Azienda trasporti milanese (Atm), su richiesta della Digos, sta facendo una stima dei danni del mancato servizio.

«È stato proprio durante le fasi finali del corteo - quelle più violente, nelle vicinanze del tribunale, e che poi hanno creato problematiche legate all'aspetto viario, con interruzione alle linee di tram e bus - che abbiamo riconosciuto i 5 anarchici. Che, invece, non erano presenti durante le tensioni in Duomo» precisa ancora D'Onofrio.

Intanto, dopo l'apertura di un procedimento disciplinare nei suoi confronti, rischia il licenziamento il nuovo idolo dei numerosi movimenti No Green pass e No Vax, ovvero la vice questore della polizia Nunzia Alessandra Schilirò intervenuta sul palco della manifestazione del 25 settembre in piazza San Giovanni a Roma. Ancora non è chiaro quali provvedimenti nello specifico verranno presi nei suoi confronti, ma la discesa in campo del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese fa intuire che contro Schilirò, anche a costo di farne una martire, la pubblica amministrazione potrebbe usare la mano pesante.

Sempre sul fronte delle proteste il ministro della Sanità Roberto Speranza ieri è stato contestato da una decina di No Vax mentre stava entrando al museo Santa Maria della Scotte a Siena dove ha partecipato a una iniziativa politica del Pd.

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