"Ormai siamo sudditi di Parigi". Ora è lotta per il Monte Bianco

Fratelli d'Italia pungola il governo sulla "annessione" dei confini del Monte Bianco da parte francese. Lollobrigida atacca: "Di Maio sta solo occupando poltrone"

"Ormai siamo sudditi di Parigi". Ora è lotta per il Monte Bianco

Un governo che fa fatica a rivendicare l'autorità che gli spetterebbe in materia di confini. Questa è, almeno secondo l'opinione di Fratelli d'Italia, una prima considerazione da fare sulla questione del Monte Bianco. Pare che il ministero degli Esteri si sia mosso, ma anche che l'iniziativa di Di Maio sia arrivata soltanto dopo gli appelli del partito guidato da Giorgia Meloni. Trattasi, in buona sostanza, di una sorta di annessione da parte francese. Uno "sgarbo" che l'Italia ha accettato in prima battuta a mo'di situazione de facto. Poi però è arrivata una scossa, e ora la politica italiana sembra disponibile ad alzare i toni sulla vicenda. L'onorevole Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati, è in prima linea su questa battaglia. Lollobrigida è risultato positivo qualche giorno fa al Covid-19: ora sta lavorando dall'interno della sua stanza, dov'è in isolamento e dove continua a lavorare da asintomatico affinché l'Italia e le sue istituzioni prendano seriamente in considerazione quello che sta accadendo con i "cugini" transalpini. Il problema posto, però, riguarda pure una presunta sudditanza da parte dell'esecutivo giallorosso: il bonapartismo, insomma, avrebbe fatto breccia nei cuori di alcuni esponenti della maggioranza, sconfinando. E a rimetterci sarebbe il Belpaese.

Cosa sta succedendo al confine del Monte Bianco?

Facciamo un piccolo passo indietro. Il confine del Monte Bianco è stato sancito da due accordi: uno stipulato nel 1860 e uno nel 1947. La Francia ha iniziato a contestare i confini italiani, sulla base di cartografie francesi successive ed errate aprendo con l'Italia un contenzioso. Nel 2015 il comune di Courmayeur ha realizzato un impianto, lo Skyway, che porta sul rifugio Torino. I comuni di Chamonix e Saint Gervais lo hanno percepito come un danno di natura economica dovuto alla libera concorrenza. Questo ha causato dei veri e propri contrasti che hanno portato alla istituzione di una commissione bilaterale, che doveva trattare questo argomento del confine. In questa commissione si è stabilita una regola: non procedere mediante atti unilaterali. Nel 2019, invece, i comuni di Chamonix e Saint Gervais hanno disposto un'ordinanza in cui stabiliscono alcune regole, tra le quali il divieto di sorvolo per parapendio: un atto che si potrebbe essere valido solo all'interno dei territori di propria competenza, sia a livello comunale che nazionale.

Qual è stato l'atteggiamento della Francia negli ultimi anni?

Negli ultimi anni, la Francia ha più volte assunto una posizione arrogante nei confronti dell'Italia: la gendarmerie francese ha "scaricato" abusivamente dei migranti nel nostro territorio mentre l'accordo di Caen ci ha privato di un pezzo di mare pescosissimo, quello davanti alle coste liguri. Per non parlare poi delle vicende libiche. Questi sono solo gli ultimi di una lunga serie di atti che dimostrano l’ostilità della Francia nei confronti degli interessi italiani. La stessa che poi si declina con le azioni iper protezioniste a danno delle aziende italiane in Francia ed iper aggressive con le scalate alle aziende più rilevanti in Italia.

Come stiamo intervenendo come Italia riguardo questa questione?

Il 20 agosto 2019 Fratelli d’Italia ha depositato un'interrogazione alla Camera e al Senato nella quale abbiamo descritto tutti gli accadimenti storici sulla vicenda dei confini del Monte Bianco, sollecitando un pronto intervento da parte del nostro governo. Nessuno però è intervenuto e solo quindici mesi dopo, ha replicato il sottosegretario agli Esteri Scalfarotto confermando che il problema esiste ma senza dare alcuna rassicurazione su un processo che portasse ad una rapida soluzione. E solo dopo che Fratelli d’Italia ha sollevato la questione, i giornali hanno iniziato a parlarne e il ministro Di Maio si è visto costretto ad annunciare una protesta formale con la Francia. FDI tramite i nostri deputati europei e il nostro Capogruppo Carlo Fidanza ha anche scritto una lettera per coinvolgere i vertici europei in questa brutta vicenda. In altre epoche, una violazione di confini come questa avrebbe portato ad un conflitto. Noi non miriamo certo a quello, ma vogliamo difendere gli interessi nazionali e chiediamo l'intervento europeo per stabilire giustizia e restituire un equilibrio complessivo. L'Europa tuteli i diritti della nostra Nazione.

Questo tema dei confini è legato alla questione dei migranti. Anche la materia della gestione dei fenomeni migratori rientra in questo atteggiamento di prevaricazione da parte francese?

Certamente sì. L'atteggiamento complessivo della Francia è discriminatorio e incoerente. Ha affermato che l'Italia dovrebbe accogliere tutti indiscriminatamente ma nel frattempo i francesi chiudevano i confini a Ventimiglia e ci scaricavano migranti oltreconfine. Questo è l'atteggiamento delle autorità francesi...

Il governo sul punto sembra debole. Secondo lei, perché fa così tanta fatica a prendere una posizione?

Il governo è debole e disinteressato. Esiste anche una sudditanza di un pezzo di politica italiana, per gran parte riferibile al PD, agli interessi francesi. Lo si osserva nelle grandi strategie economiche, nelle svendite delle grandi aziende - i governi di centro-sinistra non hanno mai attuato una politica di sostegno per le aziende in crisi che evitasse l'acquisto da parte dei transalpini. Dall'altra parte, c'è anche un ministro degli Esteri insistente: Di Maio non si dedica alla politica internazionale e alla difesa dell’Italia. Avrebbe dovuto attenzionare questa vicenda dei confini sul Monte Bianco immediatamente. E l'indeterminatezza dei confini porta anche ad una indeterminatezza di competenze nell'area che riguardano sicurezza e soccorsi. Di Maio, ad oggi, sta soltanto occupando poltrone.

Qual è la posizione di Fratelli d'Italia in difesa dei confini? Questa storia dei confini diventa sempre più attuale...

Noi immaginiamo una Europa confederale. I confini hanno l'importanza che gli viene attribuita dalla storia, che è quella di garantire entro quale ambito una Nazione possa sviluppare le proprie attività, il proprio modello giuridico, il proprio modello normativo. Tutto questo, non significa avere ostilità nei confronti degli altri Stati, anzi. Significa puntare sulla collaborazione, così come si collabora con famiglie diverse. Bisognerebbe collaborare con le altre comunità nazionali valorizzando come ricchezze le peculiarità dei modelli economici, delle lingue diverse, degli approcci a determinate materie, per poi decidere come affrontare le grandi criticità del nostro tempo mediante modalità e investimenti comuni.

Mentre in tutta Europa ogni paese guarda al proprio interesse, in Italia, un pezzo della politica, guarda prima agli interessi degli altri e sembra prendere ordini fuori dai confini nazionali. Per fortuna, c'è una parte della politica che pensa che la Patria e la Nazione siano una priorità. E questa è certamente rappresentata da Giorgia Meloni è Fratelli d'Italia.

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