"Via la scorta agli ex premier". E Renzi accusa il governo

Il leader Iv attacca Mantovano: "È una vendetta contro di me". Ma lo aveva deciso il governo Conte 2

"Via la scorta agli ex premier". E Renzi accusa il governo
00:00 00:00

Il governo «smonta» le scorte miste per gli ex premier, ma è subito polemica con Matteo Renzi. Dal primo gennaio 2026 a tutelare la sicurezza degli ultimi presidenti del consiglio sarà solo il dispositivo ordinario, quello del Viminale, mentre verrà ritirata la scorta dell'Aisi, il servizio segreto interno. La decisione del governo arriva con una lettera del sottosegretario e autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano. Una missiva spedita già in primavera a tutti gli ex primi inquilini di palazzo Chigi interessati dalla novità: da Paolo Gentiloni a Matteo Renzi, da Mario Monti a Romano Prodi fino a Massimo D'Alema. Solo Mario Draghi e Giuseppe Conte hanno già la sola scorta del Viminale.

Sulla decisione, il governo mette le mani avanti: la scelta, spiegano fonti di palazzo Chigi al Foglio, che ha anticipato la notizia, è un «atto dovuto», solo la mera «applicazione di una circolare emanata dal governo Conte due» che prevedeva l'abbandono delle scorte miste, previste da una legge del 2002 che attribuiva al premier la possibilità di «rafforzare» i dispositivi di tutela «nei confronti di alte personalità esposte a rischio». Cosa che poi, appunto, era stata fatta estensivamente, finché la circolare del Governo Conte II, ricostruisce il Foglio, aveva invitato a tornare al regime ordinario, dismettendo le scorte miste.

La deroga alla tutela doppia è andata però avanti, e da Palazzo Chigi fanno sapere che «dal 2022 a oggi anche su pressione dei diritti interessati per due anni ne abbiamo sospeso applicazione, ma dopo cinque anni o si cambia la norma o la si fa rispettare senza le deroghe». E così, nella lettera spedita agli ex premier, Mantovano dice stop al regime transitorio in maniera definitiva, «determinando l'entrata in vigore del regime ordinario dal 1° gennaio 2026»: la scorta «doppia» rimarrà attiva solo per il «presidente del Consiglio pro tempore», quindi allo stato ne usufruirà solo Meloni.

Tra gli ex presidenti del Consiglio, però, qualcuno non gradisce la scorta dimezzata e soprattutto l'anticipazione a mezzo stampa del fine servizio. È Matteo Renzi, che accusa senza mezzi termini Mantovano di aver spifferato la notizia. Il leader di Italia Viva racconta di aver ricevuto la missiva riservata dal sottosegretario il 15 aprile, e di aver risposto proprio ieri. Su X il senatore fiorentino va all'attacco, posta il suo messaggio di replica a Mantovano, rinuncia alla scorta del Viminale e tira in ballo «la piena responsabilità politica di Giorgia Meloni e di Alfredo Mantovano sulla scelta di vendicarsi' su di me per aver espresso opinioni politiche critiche verso il Governo pro tempore».

D'altra parte, già la relazione al parlamento del Copasir nella XVI legislatura (2008-2013) suggeriva di superare il modello delle «scorte miste» a favore di un ritorno alla tutela ordinaria a cura del Ministero dell'Interno.

D'altra parte, già la relazione al parlamento del Copasir nella XVI legislatura (2008-2013) suggeriva di superare il modello delle «scorte miste» a favore di un ritorno alla tutela ordinaria a cura del Ministero dell'Interno.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica