Coronavirus

Scuola, retromarcia sulla Dad. "Alle elementari con due casi"

Il ministero impone la quarantena con un positivo, poi ritira la circolare. "Vanno assicurate le lezioni in presenza"

Scuola, retromarcia sulla Dad. "Alle elementari con due casi"

Il caos oltre all'angoscia di scivolare nuovamente nell'incubo dad. Per ora non ci sarà alcun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato come invece stabiliva l'ultima circolare dei ministeri della Salute e dell'Istruzione. Ieri sera è arrivato il contrordine: per il momento si resta con le regole vecchie. Lo precisano fonti di governo spiegando che, alla luce della situazione epidemiologica attuale e dopo i necessari approfondimenti, continuano a valere le precedenti regole sulla quarantena in classe. Dietrofront dunque in serata quando arriva la circolare che corregge e di fatto supera quella di lunedì sera: «alla luce delle indicazioni della struttura commissariale si intendono conseguentemente superate le disposizioni di cui alla precedente circolare». Insomma non cambia nulla. Eppure i dati non sono buoni: il numero di contagi nei bambini tra i 6 e gli 11 anni sono stati 251.221 da inizio pandemia fino alla terza settimana di novembre. Un numero molto sottostimato - secondo la Società Italiana di Pediatria - e che ha visto una brusca impennata nelle ultime due settimane. In questa fascia di età ci sono stati fino a ieri anche 1.423 ricoverati (di cui 36 in terapia intensiva) e 9 deceduti. Il 17 novembre, quindi una settimana prima, si contavano 241.739 casi. «Numeri che dimostrano il valore della prevenzione della malattia attraverso il vaccino anche nei più piccoli», ha detto il responsabile vaccini della SIP Rocco Russo. «Si è passati da circa 163.000 casi del 25 agosto, ovvero periodo di fine estate e prima dell'apertura delle scuole, a oltre 189.000 del 10 novembre. Ma», precisa Russo, «il trend tende, settimana per settimana, a aumentare». Inoltre, «rappresenta la punta di un iceberg perché risente della criticità di bambini asintomatici o con sintomi lievi, che non rientrano nel processo di screening ma che possono diffondere comunque il virus». Nel frattempo che il vaccino sia realmente disponibile per loro, conclude Rocco, «richiamiamo alla massima attenzione perché, con le feste, ci sarà il clou di trasmissione e i casi verranno portati nel nucleo familiare». Nel frattempo la struttura del commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 del generale Francesco Paolo Figliuolo intensificherà le attività di testing nelle scuole, al fine di potenziare il tracciamento. Garantire la partecipazione in presenza e lo svolgimento delle lezioni a scuola in assoluta sicurezza è una priorità del governo.

Servono dunque due casi di positività per i bambini dai sei anni ai 12. Per gli altri più grandi che sono per l'85 per cento vaccinati resta il sistema della «sorveglianza attiva con i tamponi»: si andrà in Dad soltanto al terzo contagio in classe. Un sospiro di sollievo per le famiglie che alla notizia delle nuove regole erano già sul piede di guerra e che invocano un ritorno allo smart working. «La nostra priorità resta la didattica in presenza e in sicurezza», ha ribadito il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Dal nord al Sud il problema scuole sembra riguardare tutti: in Veneto oltre 13mila studenti sono stati messi in quarantena negli ultimi due mesi, secondo gli ultimi dati a disposizione. In Lombardia sono più di 900 le classi a casa, con un'impennata di contagi tra la prima settimana di novembre e la terza.

In Campania cinquanta classi in più in Dad negli ultimi giorni, in Sicilia + 130 in una settimana.

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