Scuola, scontro sulle fake della sinistra

Pd: "Con la legge addio lotta ai femminicidi". Valditara: "Vergogna". Caos in Aula

Scuola, scontro sulle fake della sinistra
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Oggi il disegno di legge sulle "disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico" che regola l'insegnamento dell'educazione alla sessualità nelle scuole dovrebbe essere approvato alla Camera ma non si placano le polemiche dopo il dibattito in parlamento. Ad accendere la discussione sono state le parole del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara che, intervenendo alla Camera, dice: "È stato detto che con questo disegno di legge impediremmo l'educazione sessuale e affettiva nelle scuole, e di informare i nostri giovani sui rischi delle malattia sessualmente trasmesse. Falso". "È stato sfruttato - aggiunge Valditara - un tema così delicato come quello dei femminicidi, sono indignato che abbiate detto che questa legge impedisca la lotta contro i femminicidi, vergognatevi!". Parole che hanno suscitato le proteste dell'opposizione con il Pd che ha accusato Valditara di creare "una frattura profonda tra il governo e il Parlamento" e con il ministro che è poi uscito dall'aula. Le opposizioni hanno richiesto la convocazione della capigruppo per rinviare il voto che è stata però bocciata dalla Camera.

Ripercorrendo però le dichiarazioni di vari esponenti del Pd emerge come il termine femminicidio sia stato utilizzato in relazione alla legge a cominciare da Elly Schlein: "Ho lavorato anch'io personalmente per trovare il compromesso che facesse approvare all'unanimità per introdurre il reato di femminicidio. Penso però sia una vergogna se la maggioranza approva il divieto all'educazione sessuale-affettiva nelle scuole". A difesa di Valditara è intervenuta anche il ministro per la Famiglia Eugenia Roccella affermando che "sui femminicidi occorre guardare la realtà, non l'ideologia". Solidarietà al ministro dalla Lega, con il capogruppo in commissione Cultura Rossano Sasso ("da opposizioni offese, piena solidarietà a Valditara"). La nuova legge rafforza l'alleanza educativa scuolafamiglia introducendo il consenso informato da parte dei genitori per attività scolastiche extracurricolari su temi "sensibili" legati alla sessualità. Nello specifico viene definita un'informazione preventiva completa, si prevedono attività alternative per chi non aderisce alle attività di ampliamento dell'offerta formativa e vengono escluse per la scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, progetti su temi attinenti alla sessualità estranee al curricolo obbligatorio. La nuova legge non solo si inserisce nel solco dei principi costituzionali e internazionali sulla priorità educativa dei genitori recependo orientamenti ministeriali già vigenti ma interviene su criticità emerse in questi anni nelle scuole italiane in particolare sul gender. Nelle settimane passate sono inoltre emerse varie obiezioni non vere confutate in un documento dall'associazione Pro Vita. Il ddl "non tocca la didattica curricolare obbligatoria ma disciplina progetti non obbligatori e attività sensibili recependo orientamenti ministeriali", nello specifico "non vieta di trattare (né sottopone a consenso informato) i temi di cittadinanza, rispetto e bullismo, e non vieta di fornire supporto psicologico personalizzato" ma l'esclusione di alcune fasce d'età avviene a loro tutela con un approccio prudenziale.

D'altro canto, come spiega il portavoce di Pro Vita Jacopo Coghe, "c'è un motivo preciso se la Sinistra si agita tanto: decine di associazioni femministe, arcobaleno e progressiste stanno in piedi solo grazie ai finanziamenti pubblici che raccolgono per entrare nelle scuole con progetti ideologici in ambito sessuo-affettivo. Se i genitori avranno il diritto di dire di No ai loro corsi, molti esperti del nulla dovranno trovarsi un lavoro vero".

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