
«Si decideva così di iniziare una vera e propria attività di Ocp (osservazione, controllo e pedinamento, ndr) consentita principalmente nell'osservazione del tipo di vita condotta attualmente dal Sempio e dalle sue eventuali frequentazioni. Da tale attività emergeva la totale assenza di contatti umani e relazioni sociali, una metodicità del tutto anomala, priva di qualsiasi relazione affettiva, amicale o di altro genere».
Quando, ormai nove anni fa, i detective assoldati da Alberto Stasi per scavare su Andrea Sempio descrissero così il nuovo indagato per il delitto di Garlasco, la Procura liquidò questo ritratto come irrilevante. Ma ora proprio dal profilo di Sempio, riparte un filone della nuova indagine dei nuovi pm di Pavia, convinti che proprio a lui, diciannovenne all'epoca dell'uccisione di Chiara Poggi, porti una lunga serie di elementi.
Tra le attività in cantiere da parte degli inquirenti c'è l'entrata in scena di un profiler, chiamato a verificare se la personalità di Sempio corrisponda al possibile autore di un delitto feroce come quello del 2007: un delitto che richiese una lunga serie di colpi, sferrati con forza e senza pietà quando la giovane era già a terra e probabilmente svenuta.
Non sono molti i diciannovenni in grado di commettere una simile brutalità. Sempio è uno di loro? Si fruga nella sua spazzatura, salta fuori un biglietto «ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare». Si racconta della volta che avrebbe intravisto un video di Chiara e Stasi che facevano l'amore. Si ripensa alla sua scelta di cambiare la schermata iniziale del suo computer il giorno della condanna di Stasi, con un disegno di un giovane che disegna sulle natiche di una ragazza nuda, e la frase in francese «L'essenziale è invisibile agli occhi, non dimenticare il mio segreto». Frasi del Piccolo Principe, il libro preferito di Stasi. Sono Chiara e Alberto, quelli del disegno? E qual è il segreto di cui si parla? Nel suo interrogatorio davanti al procuratore dell'epoca Mario Venditti, Sempio la spiega così: «Ho fatto una ricerca su Internet per trovare le immagini che riguardano il Piccolo Principe, ho trovato questa, mi è piaciuta e l'ho messa come immagine di copertina»: tutto qui. Il 13 dicembre 2015, quando Stasi viene condannato anche in Cassazione, Sempio cambia ancora l'home page, sceglie il graffito di un sacrificio animale. La spiega così: «É una pittura rupestre delle grotte di Altamira, quando l'ho trovata stavo guardando quali sono le prime forme di espressione artistica dell'essere umano». Coincidenze, solo coincidenze. All'epoca venne creduto, e il procuratore Venditti chiuse l'indagine scrivendo che «gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari escludono categoricamente la responsabilità dell'odierno indagato per la morte di Chiara Poggi».
Da quel «categoricamente escludono» alla incriminazione di Sempio per omicidio volontario molto è cambiato. Ricostruire la sua personalità, le stranezze già descritte dagli investigatori nove anni fa, è indispensabile per dare un filo logico all'inchiesta. Sapendo che per accusarlo bisogna convincersi che i suoi rapporti con Chiara fossero diversi da quelli finora descritti da tutti, tanto da convincere la ragazza ad aprirgli la porta in pigiama.
E poi: se Chiara, come si ipotizza ora, aveva appreso notizie non belle su Sempio e sul suo giro, non era logico che si confidasse con Stasi? Ma qui soccorre la spiegazione di una fonte che Stasi lo ha conosciuto bene: «Alberto è un bacchettone. Era l'ultima persona al mondo cui Chiara avrebbe raccontato una sua scoperta».
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