"In materia di flat tax credo che possiamo essere tutti d'accordo, forse per le soluzioni ci sono varie differenze, ma siamo tutti d'accordo: il sistema fiscale tributario oggi in Italia lascia molto a desiderare". Nella replica alla Camera prima del voto di fiducia, il premier Giuseppe Conte mette un punto fermo sulla tassa piatta. Il taflio delle tasse si farà. Ora non resta che vedere la portata della sforbiciata. "C'è da operare una riforma - spiega - abbiamo prospettato un sistema di aliquote, abbiamo previsto anche di recuperare in qualche modo criteri di progressività, nelle previsioni costituzionali, ci sarà anche un sistema di 'no tax area' e su questo abbiamo declinato le nostre proposte, confidiamo quanto prima di portare avanti un progetto di riforma".
"L'importante è che ci guadagnino tutti". In una intervista a Radio Anch'io Matteo Salvini spinge il piede sulla flat tax, perno della "riforma fiscale" del governo gialloverde. Il ragionamento è semplice: "Se uno fattura di più, risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più, e crea lavoro in più. Non siamo in grado di moltiplicare pani e pesci. Il nostro obiettivo è che tutti riescano ad avere qualche lira in più nelle tasche da spendere". Insomma, "se uno fattura di più paga meno tasse ma così investe di più e crea più lavoro", spiega per difendere la bontà della misura bollata come iniqua dall'opposizione. Il taglio delle tasse ci sarà. Ora bisogna solo capire quanto andrà a guadagnarci ogni singolo contribuente. Il Corriere della Sera ha provato a fare i conti in tasca al governo per capire la portata di questi tagli.
Si parte dal confronto tra coppie sposate e coppie non sposate. Quando supera gli 80mila euro annui, il cumulo dei redditi fa scattare l'aliquota più elevata (20%). A parità di importo, però, non scatta per chi ha redditi separati che andrà a pagare l'aliquota del 15%. Il risultato è una differenza di circa 4mila euro l'anno di tasse. Non solo. Ipotizzando un imponibile di 40mila euro lordi, il Corriere della Sera (leggi qui), calcola che un single risparmierà ben 5mila euro andando a 6mila euro anziché 11mila. Per quanto riguarda le famiglie, invece, se in casa entra un solo reddito e c'è un figlio a carico, scatterà la doppia deduzione da 3mila euro abbassando l'imponibile da 40mila euro a 34mila e si andrà così a pagare allo Stato 5.100 euro anziché 9.700. Quando invece a guadagnare sono sia la mamma sia il papà, la famiglia, godendo di una sola deduzione da 3mila euro per il figlio a carico, pagherà allo Stato 5.500 euro anziché 6.200 euro. Il Corriere passa poi in rassegna i redditi più alti (leggi qui).
Un single o una famiglia monoreddito, che guadagnano sopra i 100mila euro lordi all'anno, verseranno 20mila euro anziché 36.200. Se in famiglia i redditi sono due, dovranno pagare 20mila euro anziché 30mila.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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