Chiara Ferragni, questa volta, ha perfettamente ragione: Milano è diventata una città pericolosa, ai limiti dell'invivibilità. Furti, violenze, scippi e accoltellamenti sono all'ordine e alla luce del giorno. Ovunque. Non solo nei quartieri più malfamati, ma anche nel centro città. A due passi dal Duomo, a pochi metri dalle scintillanti vetrine delle vie della moda, sotto i palazzi delle istituzioni. Il senso di insicurezza è ormai talmente diffuso da essere scivolato tra le abitudini e aver raggiunto anche Chiara Ferragni che, ieri, ha lanciato un accorato appello al sindaco Sala: «la città è fuori controllo, sono angosciata». E se è angosciata lei, immaginiamoci chi abita nelle estreme periferie... Ma l'imprenditrice digitale ha fatto benissimo a schierarsi pubblicamente. E ci auguriamo che l'influencer riesca a sensibilizzare il primo cittadino su un tema che, con ogni evidenza, non è al primo posto nella sua agenda. Sono anni - è giusto ricordarlo - le associazioni di cittadini, questo Giornale e anche il centrodestra denunciano il degrado e la mancanza di sicurezza della presunta capitale morale. Ma Sala - grande amico dei Ferragnez, tanto da aver conferito loro un Ambrogino - ha sempre preferito occuparsi di altre tematiche molto più pop: partecipare ai gay pride, indossare calze e camicie arcobaleno, pontificare sull'immigrazione, costruire improbabili piste ciclabili nel nome dell'ecologismo più ideologico. Preoccupandosi di tutti, fuorchè dei suoi concittadini. Ora che la pentola a pressione è esplosa - sparpagliando brandelli di criminalità in tutti gli angoli della metropoli - il tema non è più eludibile e se ne accorgono anche i suoi amichetti chic che, ne siamo certi, avranno più ascolto di un qualsiasi consigliere comunale, chessò, della Lega o di Forza Italia o di un privato cittadino. Bisogna però ricordare che il disastro della «Milano allo sbando» nasce da quella cultura - lassista e permissivista - che abita da sempre i quartieri alti della «cultura» di sinistra e che tanto piace a certi vip. E se Milano piange, Roma certamente non ride: incendi, criminalità, cinghiali in centro storico sono cartoline quotidiane che riceviamo dalla Capitale. E, guarda caso, anche lì, c'è un sindaco che fa parte della stessa area di Sala. Al netto del quinquennio disastroso della Raggi, c'è un evidente problema politico della sinistra nell'amministrare le città.
Quella sinistra che per anni ha snobbato la sicurezza, derubricandola a tema di destra e che magari ora che ne parlano anche gli influencer, inzierà a reputarla una tematica chic. Ma non era necessario consultare Instagram per capire i problemi dei cittadini, bastava farsi un giro in città.
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