
Le lodi di Le Monde al governo Meloni. I sondaggi pubblicati dal Journal du dimanche che mostrano il crollo di credibilità del duo Macron-Bayrou. Gennaro Sangiuliano (foto) racconta tutto sul Giornale e subito parte la contraerea di Avs. Non è giornalismo, spiega Sergio Bonelli, ma propaganda. Anche se fra virgolette ci sono non le opinioni dell'ex ministro della cultura, ma quelle della stampa parigina. Così scatta la scomunica perché Sangiuliano è oggi corrispondente della Rai da Parigi e il caso è già pronto per la Vigilanza.
Una tempesta di mezzo agosto, condita da repliche e controrepliche in un Palazzo ancora semideserto. "Annunciamo un'interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai - fanno sapere Angelo Bonelli e Giuseppe De Cristofaro - dopo l'articolo di Sangiuliano. Un giornalista del servizio pubblico ha il dovere di garantire informazione imparziale e non può trasformarsi in opinionista politico al servizio del governo Meloni".
Insomma, dopo la cacciata più o meno un anno fa, per il Bocciagate, ci risiamo. Anche se gli appigli per andare all'attacco di Sangiuliano sono davvero evanescenti. La propaganda che scandalizza l'ala sinistra è il resoconto di quello che in queste settimane abbiamo letto non solo sul Giornale ma più o meno ovunque: i battimani forse inattesi ma ormai ripetuti dei grandi quotidiani transalpini, gli stessi che avevano accolto col dito puntato l'arrivo dell'esecutivo "neofascista" a Roma. Ora ci hanno ripensato e Le Monde, ripreso da Sangiuliano, scrive: "Ai francesi, sentirlo fa male. Ma, agli occhi di gran parte degli investitori, non ci sono più dubbi: l'Italia di Giorgia Meloni è attualmente credibile quanto la Francia in materia di finanze pubbliche. O anche di più".
Anatema. Raccontare questa clamorosa virata, dopo tutto quello che era stato scagliato da Parigi contro Meloni & soci nei mesi precedenti è considerato un tradimento del quarto potere. Che evidentemente dovrebbe schierarsi contro a prescindere. E forse non dovrebbe nemmeno divulgare i sondaggi che certificano il crollo nel gradimento del Presidente e del primo ministro francesi. In ogni caso, come ambasciatore del servizio pubblico, Sangiuliano dovrebbe a quanto si capisce astenersi da qualunque commento con un pizzico di sale.
"Sto valutando con i miei avvocati - replica - un'azione presso la Corte europea dei Diritti dell'uomo e alla magistratura italiana per le gravi dichiarazioni contenute nel comunicato di Avs. Nel merito, il mio articolo virgoletta articoli di Le Monde e sondaggi ampiamente riportati dalla stampa francese. Il comunicato di Avs - conclude - è una violazione della Costituzione oltre che di tutte le Carte europee che salvaguardano il diritto e la libertà di espressione". Ma la coppia Bonelli-De Cristofaro insiste: "Il contratto di Servizio Rai e il Codice etico vietano conflitti di interesse e impongono indipendenza e pluralismo. Chiederemo alla Rai se ritenga compatibile che un corrispondente estero scriva editoriali di parte su un quotidiano privato, e quali misure intenda assumere per garantire il rispetto delle regole". Insomma, si prova a far divampare il fuoco di mezza estate. "Vorremmo dirci stupiti, ma purtroppo non lo siamo - osserva Augusta Montaruli vice capogruppo di FdI alla Camera - in pratica Sangiuliano non dovrebbe più esercitare la sua professione".
Combinazione, proprio ieri Bayrou ha affermato che l'8 settembre chiederà la fiducia. Le probabilità di una bocciatura sono alte e la data, già funesta per la storia italiana, potrebbe segnare anche il calendario francese.