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Spari durante un comizio. Morto l'ex premier Abe "Non ho agito per politica"

Un proiettile ha colpito il cuore I medici: "Impossibile fermare l’emorragia". Arrestato un ex militare, ha confessato: "Ero insoddisfatto, ho sparato per uccidere". Aveva esplosivi in casa, quartiere evacuato. Cordoglio da tutto il mondo.

Spari durante un comizio. Morto l'ex premier Abe "Non ho agito per politica"

Chiang Mai (Thailandia). Due colpi di arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata hanno ucciso ieri l'ex primo ministro giapponese Shinzo Abe. Il premier più longevo della storia del Paese - oltre che il più giovane ad aver ricoperto questo ruolo - si trovava a Nara per sostenere un candidato del Partito Liberal Democratico (Lpd) alle elezioni per il rinnovo della Camera Alta che si terranno domani.

Ad assassinarlo è stato Tetsuya Yamagami, un ex militare delle Forze di autodifesa nipponica, che ha servito per circa tre anni nella Marina. Intorno alle 11.30 - ora locale - l'attentatore, vestito con una polo grigia, e che teneva un'arma rudimentale a tracolla, è riuscito incredibilmente ad avvicinarsi indisturbato alle spalle di Abe mentre stava tenendo il suo comizio. Poi ha aperto il fuoco centrandolo due volte. Un attimo dopo è stato arrestato dal personale della sicurezza dell'ex primo ministro mentre si stava allontanando lentamente. Yamagami, che ha dichiarato di aver sparato per uccidere, ha detto di non essere affiliato a nessuna organizzazione e ha affermato di non aver agito per motivi politici, ma per insoddisfazione e risentimento nei confronti dell'ex leader. L'abitazione dell'uomo è stata perquisita e la polizia ha trovato numerose armi ed esplosivi. Il quartiere è stato evacuato per precauzione.

Portato d'urgenza all'ospedale, Abe è stato curato da un'équipe di oltre venti medici, ma è stato impossibile tenerlo in vita. «Abbiamo tentato di rianimarlo per quattro ore. Le ferite hanno provocato due diverse emorragie, abbiamo cercato di bloccarle, ma la situazione era molto critica», ha spiegato ai media locali il responsabile del pronto soccorso. «L'ex primo ministro era in stato di arresto cardiopolmonare già sulla scena del crimine», ha detto in conferenza stampa Hidetada Fukushima, il medico che ha tentato in tutti i modi di salvarlo. «Ha riportato due ferite sulla parte anteriore del collo, uno dei proiettili è penetrato nel cuore», ha spiegato.

In un discorso televisivo, l'attuale primo ministro Fumio Kishida si è detto «profondamente rattristato e senza parole» per la morte di Abe. «Abbiamo perso un grande leader che amava la Nazione, guardava al futuro e ha ottenuto grandi risultati in vari campi per questo Paese», ha aggiunto. La condanna dell'attentato e il cordoglio per la morte dell'ex primo ministro giapponese sono arrivati da tutto il mondo. «L'Italia è vicina ad Abe e al popolo giapponese in questo momento drammatico», ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Mario Draghi.

«La morte di Abe è una tragedia per il Giappone», ha detto il presidente americano Joe Biden, definendosi «sbalordito, indignato e profondamente rattristato dalla notizia». Anche Rahm Emanuel, l'ambasciatore statunitense a Tokyo, ha affermato di essere «rattristato e scioccato» per l'attacco. «Abe è stato un leader eccezionale del Giappone e un alleato incrollabile degli Usa».

Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato una lettera personale di condoglianze alla famiglia dell'ex premier giapponese, definendolo «un eccezionale statista». «Vi prego di accettare le mie più sentite condoglianze per la scomparsa di vostro figlio e marito, Shinzo Abe», ha scritto Putin nella lettera indirizzata alla madre e alla moglie. «Sono profondamente scioccato per l'attacco odioso di cui Shinzo Abe è stato vittima», ha postato su Twitter il presidente francese Emmanuel Macron, che ha inviato i suoi «pensieri alla famiglia e alle persone vicine a un grande primo ministro. La Francia - ha aggiunto - è al fianco del popolo giapponese».

Tra i tanti messaggi di cordoglio c'è anche quello del Dalai Lama, che ha presentato le sue condoglianze alla famiglia, definendo Abe un «risoluto amico del popolo tibetano».

Il capo spirituale in una lettera indirizzata alla moglie Akie Abe, ha scritto che l'ex premier «ha vissuto una vita piena di significato al servizio degli altri».

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