Cronaca locale

Lo spettro della strage di Linate

Destino. Sette terribili lettere e otto morti nello schianto dell'aereo che ha terminato il suo volo in via 8 ottobre

Lo spettro della strage di Linate

Destino. Sette terribili lettere e otto morti nello schianto dell'aereo che ha terminato il suo volo in via 8 ottobre. Una data che i milanesi ricordano bene perché in quel giorno di nebbia la città fu scossa dalla strage di Linate nella quale a morire furono in 118. I 104 passeggeri e i 6 membri dell'equipaggio dell'aereo dell'MD-87 della Scandinavian airlines che centrò in pieno un Cessna entrato in pista (anche in quel caso una aereo privato) con quattro persone a bordo e quattro dipendenti della Sea, la società che gestisce lo scalo di Linate. Solo sopravvissuto l'operaio Pasquale Padovano trasformato in una torcia dal carburante, ma che riportò ustioni nell'85% del corpo che lo costrinsero a un calvario di oltre cento operazioni chirurgiche. Una ferita che la città non ha dimenticato e della quale proprio in questi giorni ricorderà i vent'anni. Ma c'è un altro disastro nella memoria dei milanesi con protagonista un altro aereo da turismo. Era il 18 aprile del 2002 e a infilarsi al 26esimo piano del Grattacielo Pirelli, uccidendo oltre al pilota Anna Maria Rapetti e Alessandra Santonocito, due dipendenti della Regione Lombardia che lì aveva la sede. Un orrore reso ancor più bruciante dalle immagini così simili e allora recentissime degli attentati alle Torri gemelle. Tutti fantasmi che sono tornati ieri quando ha cominciato a circolare la notizia della nuova tragedia. Un filo nero che ha agganciato anche le recenti immagini del grattacielo andato a fuoco in via Antonini il 29 agosto.

Quello, almeno, senza vittime.

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